Immagini subliminali nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova?

Per quanto questa accusa possa apparire bizzarra, ci sono persone che credono veramente che le pubblicazione dei Testimoni di Geova contengano immagini subliminali a sfondo satanico. Sorprende soprattutto che questa accusa venga mossa anche da alcuni Parlamentari. NellInterrogazione Parlamentare riguardo alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova al punto 14 si legge:

“Che nei testi delle suddette pubblicazioni, a detta di «esperti», sarebbero contenuti messaggi subliminali, atti a favorire il plagio dei lettori”

È vera questa accusa? Prima di rispondere a questa domanda chiediamoci:


  • Cos’è un messaggio subliminale?

  • Chi si avvale di queste tecniche?

  • Chi è il promotore dell’accusa secondo la quale nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova sarebbero inserite «immagini subliminali» a sfondo satanico?

  • Perché un’accusa del genere fu mossa anche da alcuni parlamentari?


Sono queste le domande alle quali cercheremo di rispondere in questa breve trattazione.

Messaggi subliminali


Cos’è un messaggio subliminale? Secondo il Nuovo Zingarelli Minore, “Subliminale”:

“Detto di stimolo che è troppo debole per essere percepito e riconosciuto, ma non tanto da non esercitare qualche influenza sui processi psichici o sul comportamento“.

Secondo alcuni studiosi, un messaggio o una comunicazione subliminale significa:

“comunicazione che passa al di sotto della soglia della coscienza”.

Benché sulla definizione del termine «Subliminale» non sussistano dubbi, legislatori, sociologi e psicologi sono ancora in disaccordo su cosa sia veramente un messaggio subliminale e a quale tipo di comunicazione di massa è applicabile.


Per esempio, riguardo alla pubblicità occulta, alcuni studiosi affermano che non si tratta di un messaggio subliminale nel vero senso della parola ma è un evidente sopraliminale, tanto che lo si vede chiaramente malgrado non venga percepito da tutti a causa della distrazione. Alcuni psicologi fanno una distinzione tra “sotto la soglia della coscienza” e tra “sotto la soglia della percezione”; dato che a volte gli stimoli vengono percepiti, e non per questo perdono di efficacia, si può dire che sono sotto la soglia della coscienza, ma non sotto la soglia della percezione.


La pubblicità delle sigarette per esempio è vietata, ma non è vietata in alcuni eventi sportivi, come si può vedere benissimo. Lo stesso vale per la politica. I messaggi politici non sono messaggi subliminali nel vero senso della parola, ma una propaganda mirante a creare un’immagine positiva o negativa di determinati fenomeni e a stimolare determinati comportamenti.

Quanto sono efficaci i messaggi subliminali?


Come per tutte le discipline, anche sull’efficacia dei cosiddetti messaggi subliminali ci sono pareri contrastanti. Da una parte vediamo che alcuni considerano i messaggi subliminali un pericolo effettivo, dall’altra alcuni sminuiscono questo allarmismo. Secondo alcuni studi i messaggi subliminali hanno dei limiti oggettivi: possono effettivamente indirizzare le nostre scelte, come nel caso della pubblicità ingannevole, se queste sono tra prodotti dalle caratteristiche abbastanza simili, ma non convincerà mai i consumatori a pagare un prezzo molto maggiore per un bene sostanzialmente identico ad un altro meno caro, né li persuaderà che un determinato cibo è gustoso se in realtà ha un pessimo sapore. Anche sull’efficacia reale della tanto temuta pubblicità subliminale sussistono dubbi: più di uno studioso ha espresso perplessità sulla sua influenza nella vita reale, perché ci sono interferenze e sovrapposizioni di altri stimoli e l’agire è guidato da processi decisionali articolati e spesso temporalmente lontani dall’esposizione agli stimoli subliminali. Probabilmente i consumatori famelici e teleguidati rimarranno soltanto delle creature di fantasia, nei sogni dei pubblicitari e di chi si avvale di messaggi subliminali.


Silvano Fuso, un altro studioso che si interessa di indagini scientifiche sul paranormale scrive:

“In molti sono convinti che i messaggi subliminali siano ampiamente usati in campo pubblicitario per convincere i consumatori ad acquistare determinati prodotti. Queste credenze hanno cominciato a diffondersi verso la fine degli anni Cinquanta. L’esperto di pubblicità James Vicary aveva inserito segretamente in un film delle brevi sequenze (...) che riportavano le frasi: «Mangia pop-corn» e «Bevi Coca-Cola». Vicary sostenne che vi fu un aumento del 18% nelle vendite della Coca-Cola e del 58% nelle vendite dei pop-corn.

L’opinione pubblica fu molto colpita da certe dichiarazioni e cominciò a diffondersi una diffusa paura verso i nuovi persuasori occulti. Si pensò infatti, che la stessa tecnica potesse essere utilizzata per fini ancora più subdoli di quelli commerciali, ad esempio: politici, ideologici, ecc. Diverse autorità giudiziarie presero provvedimenti per vietare l’uso di queste tecniche. Se l’opinione pubblica e i giudici si lasciarono facilmente convincere, alcuni pubblicitari e alcuni ricercatori di psicologia cognitiva manifestarono da subito un certo scetticismo. Vicary non fu in grado di fornire le prove a sostegno delle sue affermazioni che gli vennero richieste.

Diversi esperimenti condotti utilizzando la stessa tecnica non misero in evidenza alcuna variazione dei consumi né di Coca-Cola né di pop-corn. Messo alle strette, Vicary ammise, in un intervista del 1962, di aver inventato il tutto per fare pubblicità alla sua agenzia pubblicitaria che si trovava in difficoltà. Nonostante questo episodio, la credenza nell’efficacia dei messaggi subliminali nel modificare il comportamento delle persone è dura a morire“.

Che ci siano consumatori teleguidati non è certo una leggenda metropolitana. Sia da parte di chi è di parere favorevole che di chi è contrario, non si può negare che i messaggi subliminali potrebbero essere dannosi dal momento in cui mettono in pericolo le persone facilmente influenzabili perché violano la privacy e forzano l’individuo verso scelte non sue.


Le pubblicazioni dei Testimoni di Geova


Che dire dell’accusa secondo la quale nelle pubblicazione dei Testimoni di Geova esisterebbero immagini subliminali a sfondo satanico atte a plagiare i lettori? La risposta è un «no» categorico, è assolutamente falso. Prima però di rispondere in maniera approfondita è doveroso conoscere in che cosa credono i Testimoni di Geova e come considerano il satanismo.


L’articolo 3 dell’atto costitutivo e dello statuto della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova dichiara quanto segue:

La Congregazione — in quanto ente centrale in Italia della Confessione dei Testimoni di Geova, la quale si ispira alla Sacra Bibbia ed opera affinché essa sia diffusa, letta e messa in pratica — promuove e realizza ogni opportuna attività diretta a favorire il pieno soddisfacimento di questa finalità di fede. In particolare i suoi compiti sono:

a) predicare il Vangelo o buona notizia del Regno di Dio retto da Cristo Gesù in testimonianza al Nome e alla Parola dell’Onnipotente Dio Geova;

b) migliorare mentalmente e moralmente uomini, donne e fanciulli mediante l’istruzione basata sui princìpi della Bibbia e su inerenti soggetti scientifici, storici e letterari;

c) pubblicare, stampare, acquistare, distribuire Bibbie, libri, opuscoli, riviste e altri stampati a carattere religioso e culturale al fine di diffondere il messaggio biblico; curare il trasporto di detto materiale presso le Congregazioni locali alle quali è prevalentemente destinato;

f) promuovere, assistere, guidare, coordinare, sorvegliare le Congregazioni locali, enti e associazioni attraverso i quali vengono conseguite le finalità religiose e culturali dei Testimoni di Geova;

i) addestrare missionari da inviare all’estero e mantenerli, nonché sostenere l’opera delle missioni all’estero;

n) promuovere attività assistenziali a favore dei fedeli bisognosi e organizzare soccorsi in caso di calamità.

Lo statuto della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è fin troppo chiaro e non lascia dubbi a interpretazioni personali. Le credenze e l’attività dei Testimoni di Geova sono basate esclusivamente sulla Parola di Dio, la Bibbia, per promuovere l’insegnamento del Signore Gesù Cristo e del suo Padre Geova. Ogni affermazione contraria è una menzogna.


Cosa dicono le pubblicazioni dei Testimoni di Geova riguardo al satanismo? La Torre di Guardia del 01/09/1988 a pag.17, esortando tutti i cristiani Testimoni di Geova ad evitare qualsiasi forma di satanismo, cita le parole dell’apostolo Giacomo come principio da rispettare e dice:

“Sottoponetevi perciò a Dio e opponetevi al Diavolo”[...] Questo include che amiamo la volontà di Dio e odiamo quella di Satana. [...] Dobbiamo assolutamente odiare ciò che è male ( Salmo 97: 10).

È evidente che l’organizzazione dei Testimoni di Geova si ispira esclusivamente alle Sacre Scritture. Pertanto, tutti i testimoni credono fermamente alle parole che si trovano in Galati 5:19-21 e Rivelazione o Apocalisse 21: 8 che dicono:

“Ora le opere della carne sono manifeste, e sono... idolatria, pratica di spiritismo,... Circa queste cose vi preavverto, come già vi preavvertii, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. Galati 5:19-21


Ma in quanto...a quelli che praticano lo spiritismo e agli idolatri..., la loro parte sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la seconda morte. Rivelazione o Apocalisse 21:8

Ci vuole veramente tanta fantasia e tanto coraggio per accusare i Testimoni di Geova di inserire immagini subliminali a sfondo satanico dal momento che essi evitano categoricamente qualsiasi pratica legata al satanismo o allo spiritismo.


Per chi non lo sapesse, per i testimoni di Geova lo spiritismo o il satanismo è una delle trasgressioni passibili di disassociazione dalla Congregazione. (Cfr. l’enciclopedia Perspicacia, Vol.1 pag.869).

Chi ha lanciato questa accusa e perché?


In Italia, sulle presunte immagini subliminali nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova, troviamo il sito del Centro Culturale Cattolico San Giorgio, il cui presidente è Paolo Baroni (Esistono comunque altri siti preparati da ex testimoni di Geova e non, che più o meno presentano la stessa tesi.) Il Centro Culturale Cattolico Sano Giorgio, che sostiene di aver approfondito il tema delle presunte immagini subliminali contenute nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova, afferma quanto segue:

“Questo interessante filone dei nostri studi promette ulteriori notevoli sviluppi e, fermo restando il massimo rispetto per quanto di vero e di buono affermano i seguaci di questa setta, non possiamo non condannarne le malefatte. La presente pagina non è certo stata pensata per discuterne i pur gravi errori teologici; essa servirà soltanto a mostrare l’uso subdolo che i dirigenti statunitensi della setta compiono di immagini subliminali a contenuto satanico.”

E poi aggiunge:

“Inoltre potrete vedere altri due messaggi subliminali visivi realizzati dai soliti cantanti devoti a satana: uno del celeberrimo gruppo dei «Police» ed un altro del, fortunatamente meno ascoltato, «Ronnie James Dio». Infine vi è anche un interessante messaggio subliminale inneggiante alla setta massonica reperito in un famoso videogioco per playstation”.

Dalla suddetta introduzione emerge un fatto che non può essere trascurato, riteniamo che, al di fuori di ogni concetto polemico, siamo di fronte ad una tesi priva di fondamento!


Primo, possiamo affermare che gli studi che il centro culturale pretende di presentare, provengono da una fonte di seconda mano, non attendibile e di dubbia provenienza. Questo tipo di ricerca oltre ad essere di «seconda mano» (cioè proveniente da una fonte non diretta), è da considerarsi a «senso unico» (cioè una ricerca che si avvale di argomentazioni personali, per aggirarne le esplicite dichiarazioni o per giustificare una tesi preconcetta abbandonando la realtà dei fatti) e di conseguenza non può fornire informazioni del tutto veritiere sull’argomento.


Secondo, manca completamente la parte sperimentale. In effetti, non è menzionato quanti testimoni di Geova o semplici lettori, siano caduti vittime delle cosiddette immagini sataniche e quale sia stato l’effetto «subliminale» su di loro.


La dimostrazione del fatto che la tesi del Centro Culturale Cattolico sia di seconda mano, è che l’unica fonte citata è un libro di un ex Testimone di Geova, Darek Barefoot, che scrisse il libro «Jeovah’s Witnesses and the Hour of Darkness» («I Testimoni di Geova e l’ora delle tenebre»), del 1992.


Che dire della tesi di Darek Barefoot? Costui, come si diceva,è un ex-testimone di Geova. Di conseguenza, una tesi basata esclusivamente sul suo libro è da considerarsi di «seconda mano» per il semplice fatto che si tratta di un oppositore dei testimoni di Geova, e quindi di parte. Che rischio può esserci a consultare un’unica fonte di «seconda mano» o di un oppositore? Umberto Eco (Come si fa una tesi di laurea. Tascabili Bompiani 1985 – Quinta edizione. p. 63), parlando delle fonti di seconda mano ci indica la risposta:

“Nessuno mi dice che il redattore non abbia fatto dei tagli o commesso errori.”

Per di più, possiamo essere certi che Darek Barefoot, essendo stato egli stesso un testimone di Geova, sa benissimo che:

  1. i testimoni di Geova non hanno niente a che fare con il satanismo e nemmeno con le immagini subliminali.

  2. i testimoni di Geova non praticano l’idolatria e non fanno uso di nessuna immagine nella loro adorazione.

  3. se un testimone di Geova praticasse qualsiasi forma di spiritismo senza pentirsi verrebbe disassociato.

Si tratta veramente di immagini subliminali a sfondo satanico?


L’unica prova dei cosiddetti messaggi subliminali a sfondo satanico sarebbero i pochi dettagli confusi di alcune illustrazioni contenute nelle pubblicazione dei Testimoni di Geova. Passando qualche notte insonne e spulciando migliaia di illustrazioni, Darek Barefoot sostiene di aver trovato qualche decina di dettagli incomprensibili. E così ha scritto un libro in cui le illustra. Lo stesso ha fatto il Centro Culturale San Giorgio.


Isolando alcuni particolari fuori dal loro contesto reale si può far dire a quelle immagini quello si vuole. Infatti, è risaputo che isolando un testo qualsiasi fuori dal suo contesto reale è possibile dare un interpretazione completamente opposta a quella che il testo dice realmente. Una definizione di “interpretare” è “dare un senso alle cose in base proprie alle credenze, opinioni o circostanze personali”. Perciò, di solito, l’interpretazione risente molto dell’influenza del retroterra socioculturale della persona.


Per esempio, non è raro leggere interpretazioni contrastanti dello stesso versetto biblico. Un’interpretazione, definita valida e corretta, non dev’essere isolata fuori dal suo contesto reale ma spiegata alla luce dell’intero contesto, se non addirittura consultando altri versetti attinenti allo stesso argomento.


Cosa si può concludere circa coloro che danno un’interpretazione satanica a quei pochi particolari confusi e isolati fuori dal loro contesto reale? La risposta è semplice: sono loro che attribuiscono a quei particolari il significato che vogliono essendo influenzati dalla loro cultura personale a causa del pregiudizio che hanno nei confronti dei testimoni di Geova.


Con questo articolo desideriamo mettere in guardia i lettori contro la credulità. La Bibbia, nel libro di Proverbi 14:15, dà un consiglio molto valido:

“Chiunque è inesperto ripone fede in ogni parola, ma l’accorto considera i suoi passi”.

E ancora la Bibbia, nella prima lettera ai Tessalonicesi 5:21, raccomanda:

“Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente”.

Questo implica un attento esame, una vagliatura delle accuse che vengono mosse e l’uso della propria “facoltà di ragionare”, non quella degli altri, per poi l’attenersi a ciò che si è riscontrato vero.


Le pubblicazioni dei testimoni di Geova contengono veramente immagini subliminali a sfondo satanico? Se la tesi di Darek Barefoot e dei suoi sostenitori vi sembrano convincenti, che dire di alcuni dipinti che presentano giochi d’ombre simili a quelli trovati da Darek Barefoot? (Vedi le immagini sotto)


Se questi dipinti fossero stati disegnati dai Testimoni di Geova, come li avrebbero giudicati Darek Barefoot e i suoi sostenitori? È possibile che questi famosi pittori, insieme alle chiese o ai musei che li ospitano, abbiano inserito di nascosto messaggi subliminali a sfondo satanico? Se la vostra risposta è no, perché dovremmo credere alla tesi secondo la quale, nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova ci sono messaggi subliminali a sfondo satanico?


La realtà, com’è stato dimostrato poc’anzi, è che basta spulciare un po’ di quadri e dipinti qualsiasi per renderci conto com’è facile trovare giochi d’ombre interpretabili in modo da suggerire forme sataniche.


Oltre alla Coca-Cola, negli anni ’80, per esempio, anche la Procter & Gamble, una grande ditta americana che produce articoli cosmetici, fu accusata di promuovere il satanismo e che il suo marchio di fabbrica era in realtà un simbolo demonico. Ovviamente era una diceria. Che dire della faccia che si vede nella nuvola di fumo che usciva dalle Torri Gemelle? Che dire della famosa faccia su Marte? C’è chi asserisce di aver trovato tracce di dischi volanti anche nei quadri di alcuni pittori famosi e pesino nei geroglifici egiziani. Cosa sono disegni subliminali o semplici pareidolie? Risulta evidente che la fantasia di alcuni supera l’immaginabile.

Per verificare la fondatezza dell’accusa secondo la quale, nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova esisterebbero immagini subliminali a sfondo satanico, è di vitale importanza comprovarla. Da un semplicissimo esperimento, che potete effettuare anche voi, abbiamo chiesto ad alcune persone se riuscivano a trovare qualche particolare satanico nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova (ovviamente, per ottenere un risultato scientifico, nessuna persona interpellata sapeva dell’accusa delle immagini subliminali). Il risultato è stato sorprendente! Nessuno è stato in grado di scoprire alcun particolare sospetto. È stata rivolta di nuovo la domanda, questa volta specificando esplicitamente che queste illustrazioni contenevano particolari a sfondo satanico. Anche in questo caso nessuno è stato in grado di indicarci qualche elemento particolare.


Un fatto interessante è che, dopo aver rivelato agli intervistati i presunti particolari satanici, tutti si sono messi a ridere. Una persona, (di fede cattolica che conosce i Testimoni di Geova solo da ciò che gli viene insegnato dalla sua chiesa) aveva accarezzato l’idea che si trattasse veramente di immagini a sfondo satanico. Chiedendogli perché pensava che potesse trattarsi di immagini sataniche, emerse che aveva qualche pregiudizio nei confronti dei testimoni di Geova. Mostrandogli alcuni particolare della Cappella Sistina nel Vaticano e di altri pittori famosi che presentano giochi d’ombre interpretabili in modo bizzarro, gli fu chiesto la seguente domanda: anche il Vaticano e questi pittori famosi hanno inserito particolari satanici? Ovviamente, la sua risposta fu no. A questo punto, dopo avergli spiegato chi sono e in che cosa credono veramente i testimoni di Geova, e dopo avergli dimostrato che ognuno può vedere quello che vuole, si è convinto che si trattava solo di semplici giochi d’ombre.


Più si va a fondo, dunque, più ci si accorge che non sembra esserci nessun immagine subliminale a sfondo satanico nelle pubblicazione dei testimoni di Geova. Per amore dell’argomento, cercheremo di approfondire ancora di più la nostra ricerca. La psicologa Anna Oliviero Ferraris (Psicologa e Professoressa presso il Dipartimento Psicologia dello sviluppo, Università «La Sapienza» di Roma) chiarisce un altro aspetto fondamentale per quanto riguarda le tecniche subliminali:

“con il termine «immagini subliminali» si intendono delle immagini che il nostro occhio capta, ma di cui non abbiamo consapevolezza in quanto sono prodotte dall’inserimento in una pellicola di un numero ridottissimo di fotogrammi. Queste immagini vengono comunque memorizzate, tanto che quando le si rivede in condizioni normali si ha l’impressione di conoscerle già e questo crea quello che potremmo definire un «effetto partecipazione» o «effetto condivisione»”.

Prendiamo il caso della Coca-Cola menzionato all’inizio. L’inserimento di fotogrammi con la scritta «Bevi Coca-Cola», è rafforzata, guarda caso, da fotogrammi che vengono inseriti di nascosto proprio durante una scena dove un attore, beve ed ha sete e magari è un po’ sudaticcio e accaldato. Visto che certi comportamenti umani sono per natura considerati contagiosi (vedi per esempio lo sbadiglio), lo spettatore avrà la sensazione o l’impulso di aver sete quando vede l’attore che beve. A causa del cosiddetto «effetto partecipazione» o «effetto condivisione», lo spettatore con molta probabilità, avrà voglia di bere la prima cosa che gli viene in mente: la Coca-Cola che ha appena visto inconsciamente nella pellicola.

Quindi, un messaggio, per essere efficace dev’essere rafforzato. È risaputo che chi insegna, per essere convincente, deve dare l’esempio, se ciò non avviene l’insegnamento o il messaggio che trasmette non avrà tanto effetto.


Che dire dell’insegnamento dei testimoni di Geova e del loro stile di vita? Se si trattasse veramente di immagini subliminali a sfondo satanico, tali messaggi dovrebbero essere rafforzati anche dal contenuto scritto nelle pubblicazioni. In realtà, lo sanno bene Darek Barefoot e i suoi sostenitori, che il satanismo è condannato dalla loro organizzazione. Lo dimostra lo stile di vita che i Testimoni conducono.


Non esiste nessun testimone di Geova che pratichi il satanismo e nemmeno che ne accarezzi l’idea. Tutte le pubblicazioni della società Torre di Guardia esortano i lettori ad evitare categoricamente il Satanismo in tutte le sue forme. Inoltre il lettore non riconosce o percepisce in questi contesti i cosiddetti messaggi subliminali.


C’è dell’altro, le tecniche subliminali usate dagli esperti, benché deboli sono percepibili. Nel caso della pubblicità della Coca-Cola, il messaggio, benché passa quasi inosservato, è molto comprensibile, la scritta infatti diceva esplicitamente: “Bevi Coca-Cola”. Non si trattava quindi di un messaggio poco decifrabile o confuso, ma ben chiaro. Benché i fotogrammi che contengono i messaggi subliminali passano velocissimi, in una frazione di secondo, consentono al destinatario di memorizzare l’immagine proprio come dice la psicologa Anna Oliviero Ferraris. Così quando la si rivede in condizioni normali si dovrebbe avere l’impressione di conoscerla già, proprio per ottenere l’effetto partecipazione o effetto condivisione.


Anche in questo caso, nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova non esistono immagini subliminali atte a plagiare i lettori. Infatti nessun particolare è decifrabile senza l’aiuto di un computer e delle descrizioni fantasiose degli oppositori. Inoltre, mettendo assieme tutti i presunti particolari satanici, non si trova neppure un solo particolare simile ad un altro. Per cui l’«effetto partecipazione» o/e «effetto condivisione» non esiste, non ha nessun effetto sui lettori e di conseguenza non dà la possibilità di memorizzare le immagini e di riconoscerle quando le si rivedono in altri illustrazioni, semplicemente perché non sono riconoscibili.


Insomma, se l’intenzione dei testimoni di Geova fosse stata quella di introdurre immagini subliminali, la loro impresa risulterebbe un vero fallimento. Sembrerebbe quindi che i testimoni di Geova, da molti sono riconosciuti come maestri di persuasione, non siano riusciti nel loro “intento”.

Lo scopo dell’accusa


Lo scopo principale di quest’accusa è: mettere in cattiva luce i testimoni di Geova presso le autorità governative e per suggestionare e convincere i loro fedeli che i testimoni di Geova sono una setta non cristiana e pericolosa. Purtroppo, alcune persone rimangono colpite dai persuasivi argomenti degli avversari dei testimoni di Geova e probabilmente intimidite dall’apparente sapienza che ostentano. Di conseguenza alcuni tendono a credere a tutto ciò che viene detto loro.


Da non trascurare il fattore del pregiudizio che esiste nei confronti dei testimoni di Geova. I sociologi sanno molto bene che la maggior parte dei giudizi umani si basano raramente su analisi ponderate e di assoluta certezza. Per maggiori informazioni sul pregiudizio e sull’effetto delle notizie false sulle persone vedi l’articolo «Pregiudizio».


Che dire dell’autoinganno? Nella psicologia e nella medicina, l’autoinganno è il cosiddetto processo mentale di alcuni malati che tendono a combattere il dolore e le loro malattie costruendo illusioni positive intorno a sé. Nel caso di coloro che credono ciecamente all’accusa secondo la quale, le pubblicazioni dei testimoni di Geova conterrebbero immagini a sfondo satanico, l’autoinganno è il cosiddetto processo mentale di costruire un’illusione o un’accusa falsa come strategia di difesa per giustificare la propria fede e/o le proprie idee per non accettare quelle dei testimoni di Geova.

Test psicologico


Quale è stata la vostra conclusione quando avete letto dai nostri oppositori che le pubblicazioni dei testimoni di Geova contengono immagini subliminali a sfondo satanico? Di solito, di fronte a certe accuse, le persone reagiscono in due modi:

a) accettano incondizionatamente ciò che si legge;

b) prima di convincersi di qualcosa cercano di verificare la fondatezza dell’accusa.


A quale categoria appartenete? Alla categoria “a” o “b”?


Facciamo un piccolo esperimento per verificare la vostra capacità di analizzare l’accusa delle immagini subliminali nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova. Commentando un’immagine, il Centro Culturale San Giorgio scrive quanto segue:

In quest’altra illustrazione, apparsa sul libro geovista intitolato “Rivelazione. Il suo grandioso culmine è vicino!” (Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, tradotto in italiano dalla Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, 1988, pag. 159 Torre di Guardia), vediamo Geova mentre appare ad un profeta (vedi pic 1). Ma se osserva da vicino la mano di questa immagine di Dio, si vedrà che in essa è inserito un volto malefico.

Avete letto bene il brano? Volete rileggerlo? Fate pure con calma... Fatto? Bene, adesso scrivete su un foglio le domande che quel brano vi ha fatto venire in mente (se ve ne ha fatte venire in mente qualcuna, naturalmente!).


Eccoci dunque al nostro piccolo esperimento. Si tratta di un test per determinare la qualità del vostro «quoziente di curiosità». A quale delle seguenti categorie appartenevano i vostri ragionamenti e le vostre domande:


Tipo a): Perché i testimoni di Geova hanno inserito la mano mostruosa in quel libro? Se lo hanno inserito vuol dire che sono una setta satanica. In fondo, il Centro Culturale vuole aiutarci a difenderci dalle sette sataniche e quindi la sua tesi è vera.

Tipo b): In che cosa credono veramente i testimoni di Geova? Cosa dicono le loro pubblicazioni riguardo il satanismo? Chi ha lanciato l’accusa e per quale motivo? Lo scrittore conosce bene la religione dei Testimoni di Geova o ha riportato la notizia da un’altra fonte?


Se le vostre domande e i vostri ragionamenti rientrano nella categoria di tipo «a», significa che avete (almeno per ora) una bassa percentuale di curiosità, simile a quella che dimostrano certi libri e periodici dedicati a diffondere in maniera acritica ogni tipo di notizia apparentemente scandalistica.


Se invece le vostre domande appartengono alla categoria di tipo «b», significa che avete un’alta percentuale di curiosità e che un campanellino di allarme si è messo ripetutamente a suonare nella vostra mente mentre leggevate il resoconto sopra riportato.


Che dire invece dei lettori del tipo «a»? Sono quelli che di solito trovano più interessante interrogarsi sugli aspetti superficiali e speculativi di un “mistero”, piuttosto che vestire i panni del detective e cercare di trovare una soluzione razionale. Sono dei finti curiosi, affermano di volere la verità, ma in realtà è l’ultima cosa che gli interessa veramente.

Che dire dei parlamentari?


Evidentemente i parlamentari che lanciano un’accusa del genere, o non conoscono affatto i Testimoni di Geova (cosa molto improbabile), oppure al contrario conoscono bene la loro opera e sanno che tale accusa è infondata ma, nonostante ciò, vorrebbero a tutti i costi cercare di bloccare le trattative per la stipula dell’Intesa tra la confessione dei testimoni di Geova e lo Stato italiano. Oppure semplicemente vorrebbero accontentare i loro sostenitori e nostri detrattori, magari per ottenere più voti. Chi si avvale di accuse del genere per portare avanti un’interrogazione parlamentare, indubbiamente conosce bene l’effetto «subliminale» che viene creato dal diffondere un’accusa infondata. Infatti certe notizie anche se sono false, non si lasciano modificare nemmeno da informazioni che le contraddicono; sono accuse dogmatiche proprio perché la gente vuole crederci e basta.


È illuminante a questo riguardo ciò che accadde nel periodo che precedette l’approvazione dell’intesa da parte della maggioranza del Consiglio dei Ministri il 21 gennaio 2000 e sottoscritto dal Governo il 20 marzo 2000. Il Resto del Carlino, 26 novembre 1999 – pag. 6. descrisse il clima politico come segue:

“D’Alema è subissato dai fax. Arrivano a centinaia da ogni parte d’Italia, dal Veneto alla Puglia alla Toscana. Ma tutti gli chiedono la stessa cosa: che non firmi quell’intesa. Lo scongiurano di non riconoscere alla congregazione cristiana dei Testimoni di Geova il titolo di confessione autonoma”.

Inoltre, il giornale aggiunge la testimonianza di Arianna Odivelli, una ex-testimone di Geova e attualmente presidente dell’Aris, Associazione Ricerca Informazione Sette»:

“Egregio Presidente, ho 28 anni. Sono stata una TdG esemplare per tutta l’adolescenza... Ho vissuto un vero e proprio inferno fino ai 18 anni, quando dopo profonde incertezze e crisi di coscienza, decisi di disassociarmi”.

Indubbiamente un certo peso ebbe questa mobilitazione da parte di cittadini, fomentata come si può notare quasi esclusivamente da organizzazioni antisette ed ex-testimoni di Geova, contro la decisione del Governo di firmare l’intesa. Se non altro convinse alcuni parlamentari a lanciare quella irrazionale accusa.


Che dire se alcuni parlamentare sono appartenenti o sostenitori di una certa corrente religiosa o fautori di una concezione filosofica-politica contraria a qualsiasi forma religiosa? Anche questo fattore avrà avuto il suo peso per convincerli a lanciare l’accusa.


A questo punto, c’è da chiedersi se i parlamentari che presentarono l‘interrogazione parlamentare, approfondirono ponderatamente la questione o semplicemente la fecero propria solo per sentito dire o a causa dei loro pregiudizi personali. Per un parlamentare, la limitata conoscenza in alcuni campi è una mancanza gravissima. Non è certo una dimostrazione di serietà, presentare un’interrogazione parlamentare che riguarda la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, contenente accuse infamanti, senza avere alcuna evidenza della fondatezza di tali accuse e senza avere almeno una conoscenza di base della suddetta organizzazione, oltretutto già riconosciuta dallo stato italiano come religione nel 1986.


Merita a questo punto ritornare ad esaminare la loro accusa. L’accusa infatti diceva:

“... nei testi delle suddette pubblicazioni, a detta di «esperti», sarebbero contenuti messaggi subliminali, atti a favorire il plagio dei lettori”.

In questa accusa notiamo tre elementi degni di nota:

1. A detta di «esperti».

2. L’uso del condizionale «sarebbero».

3. L’accusa del «plagio».

Vi si parla di «esperti» non citati per nome. Ci chiediamo, chi saranno mai questi esperti dal momento che a livello mondiale nessun serio esperto ha mai trattato l’argomento delle immagini subliminali nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova? Esiste veramente un’opera seria fatta da esperti su questo argomento? La risposta è no. Forse si riferiscono al centro Culturale San Giorgio? O all’ex Testimone di Geova Darek Barefoot? Seri studiosi e tutori della buona morale, oppure settari che combattono con la loro bieca intolleranza?


Per di più è stata usata l’espressione «a detta di», questo conferma l’ipotesi che i parlamentare non esaminarono personalmente l’argomento ma riportano semplicemente ciò che hanno sentito dire. A questo punto è lecito chiedersi: Basta lanciare l’accusa per rendere colpevole l’organizzazione dei testimoni di Geova? Per legge, l’assenza di riferimenti ben precisi è irrilevante per ogni seria accusa.


Che dire dell’uso del condizionale «sarebbero»? Se i parlamentari erano certi dell’accusa, per quale motivo hanno utilizzato il condizionale? Anche l’accusa del plagio non è molto chiara dal momento che la Corte Costituzionale, nel 1981 ha cancellato il reato di plagio dal nostro ordinamento giuridico. È possibile che questi parlamentari non lo sapevano?


Ad ogni modo, la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova ha risposto ufficialmente all’interrogazione parlamentare del 12 Novembre 1998, Seduta 485. scrivendo all’Onorevole Avv. Nicola MANCINO, allora Presidente del Senato della Repubblica (leggi la risposta ufficiale).


Giunti a questo punto è opportuno riflettere su quanto segue:


La legge considera un messaggio o una pubblicità ingannevole quando non informa i consumatori sulla presenza di prodotti che potrebbero essere nocivi per la salute del consumatore visto che quest’ultimo potrebbe non seguire particolari regole di prudenza e vigilanza. Da notare che quella legge è stata approvata dalla maggioranza dei parlamentari e che lo stesso Centro Culturale San Giorgio approva quando mette in guardia i suoi lettori dalla pubblicità ingannevole. Una domanda che possiamo farci è la seguente:


* Gli accusatori dei Testimoni di Geova hanno informato i loro lettori in che cosa credono veramente i Testimoni di Geova e che essi sono contrari ad ogni forma di satanismo?

Risposta: Assolutamente NO.


La legge, che i parlamentari hanno approvato, considera un messaggio o una pubblicità ingannevole quando minaccia la sicurezza dei consumatori, e in particolare, quando abusa della loro naturale credulità e mancanza di esperienza. Un’altra domanda che possiamo farci è la seguente:


* Gli accusatori dei Testimoni di Geova hanno abusato della credulità e mancanza di esperienza e conoscenza dei lettori in questo campo?

Risposta: Assolutamente SI.


La legge, che i parlamentari hanno approvato, considera un messaggio o una pubblicità, diretti agli adulti, ingannevole quando fa uso di bambini o di adolescenti per suscitare in chi guarda emozioni e decisioni, approfittando della commozione e dei sentimenti che negli adulti suscitano i più giovani.


* Gli accusatori dei Testimoni di Geova hanno usato le presunte immagini sataniche per impressionare i lettori e per metterli in cattiva luce presso le autorità governative e nei confronti di chi vuole avvicinarsi alla loro religione?

Risposta: Assolutamente SI.

Conclusione


Sospetti e accuse senza citare fatti, una costruzione di menzogne per denigrare e non per informare e proteggere: ecco cosa è stato fatto dai nostri detrattori. Alla luce dei fatti, dunque, qual è l’unica conclusione ragionevole che possiamo trarre? Le pubblicazioni dei testimoni di Geova contengono immagini subliminali a sfondo satanico? La risposta è un No categorico. Quei pochi particolari confusi, scontornati ed isolati dal loro contesto reale a cui è stata data un interpretazione malevola, sono semplicemente giochi di luci e d’ombre puramente casuali come lo sono i particolare di alcuni famosi dipinti presentati poc’anzi.


È più che evidente l’incoerenza di Darek Barefoot, del Centro Culturale San Giorgio e dei parlamentari che sostengono un’accusa del genere. Il teologo Silini Carlo [Extra Rete – 25.11.2000 nell’articolo: “Occhio ai persuasori occulti. Un sito allarmante (ma anche discutibile) sui messaggi sublimali diffusi dai media”], a proposito della tesi presentata dal sito del Centro Culturale San Giorgio commenta:

“Non tutti gli esempi convincono. Ogni tanto pare di assistere al tentativo di mettere il diavolo dove non c’è. (...) Peccato smarrire dentro una tesi poco più che razzista...”

Il teologo Silini non è l’unico ad avere questo parere, anche Don Ernesto Zucchini nel suo saggio «La massoneria e le origini dei testimoni di Geova» afferma quanto segue:

“Le argomentazioni di Barefoot sono spesso francamente incredibili, e scomponendo figure apparentemente innocue – magari con l’aiuto di un computer – si potrebbero trovare simboli sinistri e demoniaci pressoché ovunque”

La rivista informatica Win Magazine probabilmente, basandosi su ciò che alcuni oppositori sostenevano, pensava che le pubblicazioni dei testimoni di Geova contenessero immagini subliminali. Dopo un analisi accurata la redazione di Win Magazine si scusò con queste parole:

Come ricorderanno bene i nostri lettori più affezionati, nel DVD allegato al numero 56 di Win Magazine abbiamo pubblicato uno speciale relativo ai messaggi subliminali. Dopo attente analisi e studi accurati sui testi originali, abbiamo avuto modo di scoprire che le foto inerenti i Testimoni di Geova, erano prive di fondatezza. Nel comunicarvi l’increscioso errore, ci scusiamo sia con i lettori che con la comunità tutta dei Testimoni di Geova.

Win Magazine Dicembre 2003.

Abbiamo chiesto al sociologo Introvigne cosa ne pensa riguardo le presunte immagini subliminali nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova presentate dai nostri oppositori:

Egregio Professor Introvigne,

tra le varie accuse che vengono mosse contro tdG (vedi intervista a Dossier storie del 24 aprile) vi è quella di usare tecniche subliminali attraverso immagini che, secondo alcuni influenzerebbe l’inconscio e condizionerebbe il comportamento.

Secondo la sua esperienza ritiene credibile questa accusa? Vi sono studi scientifici che confermano questa tesi?

Introvigne ci ha dato gentilmente la seguente risposta:

Si tratta di pure sciocchezze. Già sui messaggi subliminali musicali, che talora sono davvero inseriti come scherzo o gioco o rituale da gruppi musicali, il problema non è se vi siano o no, ma se influenzino il comportamento.

La maggioranza degli studi pensano che NON lo influenzino.

Massimo Introvigne