Charles Taze Russell e la Massoneria

Introduzione

In tempi piuttosto recenti hanno cominciato a diffondersi, specialmente attraverso la rete, una serie di articoli volti a presentare C.T. Russell come un massone. Secondo i redattori di questi articoli Russell avrebbe fatto parte della massoneria ad un grado piuttosto elevato e da essa avrebbe tratto denaro e anche conoscenze che avrebbero influenzato l’opera e le dottrine degli Studenti Biblici Internazionali, come erano chiamati i Testimoni di Geova fino agli anni trenta. Essi arrivano a sostenere che, in virtù di questo, i testimoni di Geova continuino ad intrattenere relazioni segrete con la massoneria.


Qual è la ragione di queste affermazioni? Secondo lo storico Serge Hutin, grande studioso della massoneria,

“il segreto connesso con tutti i riti e le cerimonie massoniche ha alimentato la curiosità malevola, o l’immaginazione inquieta e mutevole delle folle. Se si aggiunge a ciò il meccanismo ben noto del transfert affettivo non stupirà come autentiche epidemie di odio collettivo si siano scatenate nei confronti dei frammassoni. Abili personaggi seppero utilizzare codeste reazioni”

E poi aggiunge,

“Ancora oggi, creduli spiriti religiosi credono, se non proprio nelle evocazioni sataniche che avverrebbero nelle logge, almeno nell’esistenza di usanze sacrileghe” [1]

Sembra abbastanza chiaro che le accuse di massoneria hanno come unico scopo quello di associare la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova proprio a quella immagine sinistra ed occulta con cui spesso (e qualche volta a torto) la massoneria viene identificata.

Su cosa si basa l’ipotesi che Russell fosse un massone?


Fondamentalmente sull’affermazione di due noti ex-testimone di Geova, Fritz Springmeier e Robin De Ruiter, secondo i quali Charles Taze Russell e suo padre Joseph Russell avrebbero fatto parte entrambi della loggia di Allegheny in Pennsylvania. Naturalmente gli autori non sono in grado di documentare nessuna di queste due affermazioni, anzi, negli elenchi delle logge massoniche americane non c’è traccia del nome di Russell e nemmeno del padre. Secondo Springmeier questo sarebbe dovuto al fatto che essi erano di origine irlandese e quindi i documenti sarebbero conservati a Dublino, affermazione che però non è stato in grado di provare, e per altro non sarebbe difficile falsificare una patente massonica.


Un’altra prova del fatto che Russell sarebbe stato un frammassone si baserebbe sulla presunzione che all’inizio della sua opera egli si sia ampiamente servito di simboli tipicamente massonici come la piramide e la croce con la corona. Corrisponde questo a verità?

Quale è la posizione ufficiale della Massoneria?


In tutta questa vicenda, bizzarramente nessuno si è preoccupato di vedere cosa dice la massoneria di Russell. In effetti la massoneria semplicemente nega che Russell vi abbia mai aderito a qualunque titolo; non ci sono né documenti né prove di altro tipo che possono indicare che Russell, anche per un breve periodo della sua vita, sia mai appartenuto a qualche loggia massonica.


Possiamo trovare la risposta ufficiale della massoneria sul sito [2] della Gran Loggia della Columbia Britannica e dello Yukon. Secondo questa fonte ufficiale si legge:

“Alcuni pretendono che il “Pastore” Russell (1852-1916) fondatore dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici – precursore dei Testimoni di Geova – era un Frammassone; che il vessillo davanti ai primi numeri della Torre di Guardia contenesse simboli massonici, e che sulla lapide di Russell ci sia una croce massonica con il simbolo della corona. Russell non era un frammassone. I simboli che si trovavano sulla Torre di Guardia, la croce e la corona, non sono un simbolo esclusivamente massonico. Ed il simbolo della croce e della corona non appare sulla lapide di Russell ma su un monumento eretto anni dopo. In un discorso pronunciato ad un uditorio massonico a San Francisco nel 1913 Russell fece un uso positivo dell’immaginario massonico dicendo:

“Adesso io sono un libero e accettato massone. Io spero che tutti lo siano. Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria”.

Egli inoltre sviluppò questo concetto:

“I veri credenti nella Bibbia possono o non possono appartenere alla fratellanza massonica, ma essi sono tutti massoni al più alto grado, poiché essi sono esseri modellati, cesellati e raffinati dall’Onnipotente per essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani. Essi sono liberi dal peccato e di conseguenza accettati dal Dio dei Cieli come pietre adatte per il Tempio celeste”.

Dopo questo discorso Russell specificò molto chiaramente che “Io non sono mai stato massone“. Quelli che pretendono che Russell fosse un massone citano questo discorso fuori dal suo contesto e senza tener conto del linguaggio retorico e figurato. Sebbene Russell scrivesse circa le piramidi e i Cavalieri Templari, le piramidi non fanno parte della frammassoneria e la conoscenza di Russell in merito alla relazione tra i moderni Cavalieri Templari e la Frammassoneria rivela un’ ignoranza da profano di entrambe le organizzazioni.”

Come si può leggere, la risposta della frammassoneria è molto esplicita: Russell non era un massone (fra l’altro per sua stessa ammissione di fronte ad un pubblico massone) e le simbologie da lui usati non sono simboli esclusivamente massoni. Da dove e nata allora la menzogna che voleva Russell essere un frammassone, e per lo più di alto grado?

Le fonti


Come dicevamo sopra, le fonti di informazione dei redattori di articoli che accusano Russell di massoneria sono le opere di due autori: Fritz Springmeier e Robin De Ruiter.


Chi è Fritz Springmeier? Secondo i critici dei testimoni di Geova, uno dei più qualificati esperti di tecniche di controllo mentale usate dalle sette. In realtà, sappiamo che Springmeier è un personaggio molto controverso, ex-testimone di Geova, fin degli anni novanta si è occupato di propagandare, attraverso libri e siti internet, la teoria di una cospirazione mondiale detta “Il complotto degli illuminati”, in cui sarebbe compresa l’esistenza di un “Gran Complotto” tra i Testimoni di Geova e la massoneria cripto satanista.


Dal suo saggio [3], “Bloodline of the Illuminati”, apprendiamo che Russell era un massone e un satanista. Secondo la descrizione dell’autore, Russell sarebbe stato membro dell’ordine segreto degli “illuminati” e faceva parte di una della tredici famiglie di discendenza ebraica (sic!) tra le quali troviamo i Rockefeller, gli Onassis e i Kennedy, che dominano il mondo e sono responsabili dell’instaurazione del diabolico “Nuovo Ordine Mondiale”. Il Papa e la chiesa cattolica sono anche loro della partita (Springmeier è infatti un integralista evangelico). Quanto alla testa della cospirazione l’autore non ha dubbi: ci sono gli extraterresti!


Per altro tutto il libro di Springmeier è di natura violentemente antisemita, secondo la sua tesi, infatti, è necessario avere discendenze ebraiche per essere membri di una delle 13 famiglie di lignaggio satanico degli illuminati e nei suoi scritti ritroviamo alcuni soggetti classici della letteratura antisemita: interpretazioni deliranti del Talmud, il sionismo come prova del complotto mondiale diretto al dominio del mondo e l’assassinio sistematico dei cristiani da parte degli ebrei.


La tesi del complotto di Springmeier, con qualche novità (gli extraterrestri), pare mutuata da quel “Protocollo dei savi di Sion” che è incontestabilmente una delle più celebri espressioni della letteratura razzista e antisemita del XIX secolo. – vedi http://www.cesnur.org/2004/mi_sion.htm


Crediamo che queste poche informazioni possano bastare a dimostrare l’origine delle deliranti tesi di Springmeier; come se non bastasse, nel novembre del 2003, l’autore e sua moglie sono stati arrestati dalla polizia di Portland (Oregon) per spaccio e detenzione di stupefacenti con cui evidentemente finanziava le attività collegate ad un gruppo terroristico che propaganda la supremazia dei bianchi americani. Durante l’arresto sono state trovate in casa sua armi. Di Springmeier sono noti anche i contatti con il gruppo separatista e integralista “Associazione dei Cristiani Patrioti” detta anche “L’armata di Dio” connesso con gli attentati dinamitardi del 1997 ad una clinica abortista e ad un gay club di Atlanta.


È del tutto inutile aggiungere che le sue dichiarazioni sono prive di ogni fondamento storico e motivate solo dall’odio contro Ebrei, Chiesa Cattolica e Testimoni di Geova. Pensate che sempre secondo quest’autore, il corpo direttivo dei testimoni di Geova sarebbe formato da un gruppo di Gesuiti sotto mentite spoglie! – Questa tesi ritorna negli albi a fumetti anti-cattolici pubblicati in numerose lingue dalla Chick Publications di Chino (California).


L’altro personaggio spesso citato è Robin de Ruiter, autore del saggio “De verborgen macht achter de Jehovah’s Getuigen” [4] (Il potere occulto dietro i Testimoni di Geova). Come Springmeier, anche De Ruiter è un ex testimone di Geova. Egli infatti afferma di essersi infiltrato nella congregazione cristiana dei Testimoni di Geova per almeno due anni. Come nel caso precedente, l’autore non è comunque in grado di produrre nessuna prova diretta o indiretta dell’appartenenza di Russell alla massoneria, ma si limita a riproporre la tesi del “complotto” giudaico-massonico di cui, riprendendo una ipotesi circolante in Germania e proposta già negli anni venti dal teorico del movimento Hitleriano Alfred Rosenberg, farebbero parte anche i Testimoni di Geova, per altro colpevoli (secondo lui) di sionismo.


Ma come abbiamo visto la tesi del Complotto Mondiale è stata tratta dal testo antisemita più volte sconfessato dalla critica come falso: il “Protocollo dei savi di Sion”.


Purtroppo, a distanza di anni questo falso sembra che stia riscontrando nuovamente fortuna negli ambienti dell’integralismo islamico (in chiave antiebraica) e in quelli dell’integralismo cristiano (in chiave antisettaria). Dobbiamo segnalare che il libro del De Ruiter, per le tesi che sviluppa, è stato anche inserito nell’annuario delle ricerche sull’antisemitismo.


Una delle fonti citate come autorevole dai nostri autori a sostegno della tesi secondo cui Russell e i suoi genitori erano massoni, nonostante l’assenza di una qualsiasi prova documentaria, sarebbe il saggio di Edith Starr Miller “Occult Theocrasy” [5] (Teocrazia occulta) pubblicato postumo nel 1968 ma scritto nel 1931. La Miller (nota anche con lo pseudonimo di Lady Queenborough) è una delle figure meno note per quanto riguarda la teoria del complotto ma sarebbe proprio lei a citare per prima Russell come un membro della massoneria.


È comunque evidente che il libro della Miller, benché molto citato nella letteratura fondamentalista cristiana, non può però essere considerato una rappresentativa fonte primaria di ricerca, infatti la lettura mostra chiaramente come l’autrice si fosse fissata sull’idea di una trama “gesuitico – giudaico – massonica – gnostica – brahmnica – illuminati” per rovesciare il cristianesimo e minare la moralità sociale. Il suo saggio è infarcito di retorica antimassonica e antimormone e tratta pedestremente dalla mitologia delle sette segrete.


L’accusa di massoneria contro Russell (p. 539) sarebbe basata sul fatto che egli “condanna la Romana Chiesa Cattolica, parlando di Roma in puro stile esoterico massonico come di Babilonia e dichiara che il Papa e la sua intera gerarchia sono agenti dell’Anticristo destinati all’estinzione secondo le famigliari formule massoniche di Albert Pike, Mazzini e C.” [6]


Come fa notare il già citato sito della Gran Loggia della Columbia Britannica e dello Yukon:

“non ci sono riferimenti, citazioni o giustificazioni per queste asserzioni. Russell non era un massone e non ci sono pubblicazioni massoniche che descrivono Roma come Babilonia!”

È evidente come le sue asserzioni siano spesso solo frutto di fantasia o di pregiudizio e senza nessun valore da un punto di vista storico. Anche lei cita a piene mani il “Protocollo dei savi di Sion” e dimostra di avere idee confuse sia per quanto riguarda la massoneria che la storia delle religioni. Oltre i Testimoni di Geova, secondo la Mille, nelle trame di questo complotto ci sarebbero tra gli altri: Giuseppe Mazzini, gli Anabattisti, i Gesuiti, i Giansenisti, i Giacobini, i Mormoni, gli Anarchici, i Fascisti e la Banca Internazionale.


Ci sembra fin troppo evidente come le fonti bibliografiche citate per dimostrare che Russell sia stato un massone sono orientate verso un’ideologia ferocemente antimassonica e antisemita e in definitiva del tutto inattendibili.


Ma vediamo cosa dice Russell stesso per quanto riguarda la Massoneria per poi giudicare con cognizione. Nel 1904 scrisse queste parole:

As we understand the matter, for instance, the Free Masons, Odd Fellows, Knights of Pythias, etc., perform certain rites and ceremonies of a religious kind… We admonish the New Creation to have nothing whatever to do with any of these semi-religious societies, clubs, orders, churches; but to “Come out from amongst them, and be ye separate, and touch not the unclean thing.” (2 Cor. 6:17) —1904 – The New Creation, pp. 580-581.

Traduzione:

“Per come noi capiamo la questione, per esempio, la Massoneria, Odd Fellows, Cavalieri di Pythias, ecc. compiono certi riti e cerimonie di natura religiosa…. Noi ammoniamo la Nuova Creazione a non avere niente a che fare con alcune di queste società semi-religiose, circoli, ordini, chiese; ma di uscire “da esse, e separatevi, e non toccate la cosa impura”. (2 Cor. 6:17)” 1904 – La Nuova Creazione, pp. 580-581.

Se Russell fosse (o fosse stato) Massone, come sostengono i nostri oppositori, poteva invitare le persone a uscire dalla Massoneria e a non avere niente a che fare con essa?


Non è tutto, anche nel 1908 in un convegno ebbe a dire:

“Some of you know a great deal more about Freemasonry than I do, and I am not here to say anything against it, because I do not know anything to say, and I do not know as I would say it if I did know it. The Lord did not send me to preach against Masonry or Odd Fellowship, nor against Presbyterianism or Methodism. Our opportunity is to tell the truth, to preach the true gospel of Christ, and the Lord says that this message is to have its effects on the different hearts” —1908; Convention Question Meeting (“The Question Book” pg. 318)

Traduzione:

Alcuni di voi conoscono la Massoneria meglio di me, ed io non sono qui per parlare contro di essa, perché non saprei cosa dire, e anche se fosse, comunque non saprei come dirlo. Il Signore non mi ha mandato per predicare contro la Massoneria o l’Odd Fellowship, né contro il Presbiterianesimo o il Metodismo. La nostra opportunità è dire la verità, predicare il vero vangelo di Cristo e il Signore dice che questo messaggio avrà i suoi effetti sui cuori diversi”. — Convention Question Meeting del 1908 in The Question Book p. 318

Queste citazioni dovrebbero essere sufficienti per smentire le accuse di associazione alla massoneria da parte di Charles Taze Russell.

Simboli massonici?


Anche la presenza di simboli massonici nelle prime pubblicazioni dei Testimoni di Geova sembrerebbe difficilmente provabile, e persino seri studi sui testimoni di Geova ammettono che i riferimenti iconografici non sono così univoci. Abbiamo già visto come gli stessi massoni dicano chiaramente che la croce con la corona e la piramide, benché usati dai massoni, non sono simboli esclusivamente massonici. Springmeier e altri autori si dimenticano infatti di precisare che la croce con la corona è un simbolo avente significato di “crociata cristiana” ed è diffuso negli Stati Uniti anche in ambienti protestanti evangelici, ostili sia ai massoni che ai testimoni di Geova.


Il fatto di aver utilizzato simboli che appartengono ad altre confessioni, di per se non dimostrerebbe nulla. Per esempio, Russell e gli studenti biblici festeggiavano il natale; stando al metodo accusatorio dei nostri oppositori Russell dovrebbe essere accusato di essere cattolico o filo cattolico. In realtà, Russell non può essere accusato di essere filo cattolico solo perché usò alcune delle tante tradizioni che appartengono alla Chiesa Cattolica o ad altre chiese. l suoi insegnamenti dimostrano proprio che non aveva niente a che fare né col cattolicesimo e nemmeno col protestantesimo, nonostante ci siano delle somiglianze. Per altro, i moderni testimoni di Geova hanno completamente abbandonato l’uso del simbolo della croce.


Anche il simbolo del “disco alato” non può essere interpretato come un simbolo massonico (al massimo teosofico o egiziano). In questo caso bisogna dire che il presunto simbolo compare come fregio per decorare le copertine di pochi libri, dunque non sembra essere usato con intenti particolarmente simbolici.


Alcuni sostengono che Russell si sarebbe ispirato, nell’uso del disco alato, ai suoi viaggi in Egitto e all’importanza che veniva erroneamente attribuita a quell’antica civiltà. Un fatto molto interessante è che in nessun documento scritto da Russell troviamo un solo accenno sul fatto che questi simboli significavano qualcosa per lui a differenza della Massoneria che a tutt’oggi dà grande importanza ai simboli.

La grande piramide di Giza


Per quel che riguarda la piramide, anche questa non è un simbolo esclusivamente massonico. In ogni caso la piramide era interpretata da Russell in senso molto diverso rispetto al significato che ne dà e ne dava la massoneria. Russell credeva che la piramide di Giza, secondo lui opera degli Ebrei schiavi in Egitto e costruita forse su istruzioni di Melchisedec, contenesse un qualche messaggio per i cristiani. Concezione ben diversa rispetto a quella del simbolismo massonico-rosacrociano.


Per di più, alcuni oppositori sostengono che l’attuale corpo direttivo dei testimoni di Geova occulti il fatto che Russell credeva che la piramide di Giza rendesse in qualche modo testimonianza a Dio. Per dimostrare la loro tesi citano il libro “I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio”. A pagina 201 si legge:

“Per circa 35 anni il pastore Russell aveva pensato che la Grande Piramide di Giza rendesse testimonianza a Dio, confermando i periodi di tempo biblici. (Isa. 19:19) Ma i testimoni di Geova hanno abbandonato l’idea che una piramide egizia avesse a che fare con la vera adorazione.”

Per i nostri oppositori queste poche righe sono fuorvianti e nascondono il fatto che per Russell la piramide di Giza aveva una grande importanza, tant’è che in un sito di oppositori si legge:

“No, la Grande Piramide di El-Giza era la base dei suoi insegnamenti biblici, e spiegava la Bibbia. Tutte le sue riflessioni convergono verso quest’ultima, come dimostrano molto chiaramente il 1º ed il 3º tomo degli Studies on the Scriptures.”

Come stanno veramente le cose? Non abbiamo dubbi sul fatto che per Russell la Piramide aveva un significato particolare. Ma quanto era importante per lui? Come sempre, la redazione di Testimoni di Geova Online, animata dal desiderio di accertarsi personalmente delle cose, ha esaminato tutti i documenti (disponibili in lingua inglese) scritti da Russell fino al 1916, l’anno in cui morì. Da questo esame emerge un fatto molto interessante che dimostra la falsità delle accuse dei nostri oppositori.Ebbene, una delle più importanti e significative argomentazioni di Russell fu la dottrina del sacrificio di riscatto di Cristo. La dottrina del sacrificio di riscatto di Gesù la troviamo in ogni libro ed articolo del Pastore Russell. Se la Piramide avesse avuto una importanza fondamentale per lui la si dovrebbe trovare con altrettanta frequenza nei suoi scritti. Un fatto singolare è che lo troviamo solamente in una rivista su “la Torre di Guardia” e in “Studi delle Scritture”. Gli Studi delle Scritture sono composti da sei volumi, ed ogni volume è di oltre 300 pagine ciascuno. Anche in Studi delle Scritture, nei sei volumi, troviamo che l’insegnamento principale di Russell è il sacrificio di riscatto del Cristo. Che dire della grande piramide di Giza? Troviamo qualche accenno di poco conto nei volumi The Divine Plan of the Ages, Studi 5, 9 e 12, The Time is at Hand – Studio 10 e il volume The New Creation nello studio 2. L’unico volume che parla della Grande piramide di Giza è Thy Kingdom Come (Il tuo Regno venga, pubblicato nel 1891). Questo volume, di oltre 370 pagine, è composto da 11 Studi. L’unico studio che parla della piramide è lo studio 10 – The Great Pyramid di 67 pagine.


Ma andiamo oltre, e vediamo come considerava Russell la Grande Piramide! Nell’introduzione al terzo volume Thy Kingdom Come (Il tuo Regno venga, pubblicato nel 1891) scrisse:

We have never attempted to place the Great Pyramid, sometimes called the Bible in Stone, on a parallel or equality with the Word of God as represented by the Old and New Testament Scriptures – the latter stand pre-eminent always as the authority. We do, however, still believe that the structure of this Pyramid, so different from that of all other pyramids, was designed of the Lord and intended to be a Pyramid and a witness in the midst and on the border of the land of Egypt. (Isaiah 19:19) It certainly tells a very different story from any other art or relic handed down from its remote times.”

Traduzione:

Non abbiamo mai tentato di mettere la Grande Piramide, a volta chiamata la Bibbia in Pietra, su un livello parallelo o uguale alla Parola di Dio rappresentata dal Vecchio e Nuovo Testamento – quest’ultima sempre preminente come autorità. Comunque, crediamo ancora che la struttura di questa Piramide, così diversa da tutte le altre piramidi, fu disegnata dal Signore con l’intento di essere una Piramide ed una testimonianza in mezzo e sul confine della terra d’Egitto. (Isaia 19:19) Certamente racconta una storia molto diversa da qualsiasi altro monumento artistico o da una reliquia, tramandata fin dai suoi tempi remoti.”

Già nel 1881 scrisse:

“We have great respect for it, though we do not build our faith upon it. It has well been called “A Miracle in Stone,” and it commends itself to us as a work of God, and not planned by men, for it seems in every respect to be in perfect accord with God’s plan as we are finding it written in His Word; and this it is, that causes our respect for it.”

Traduzione:

“Abbiamo grande rispetto per essa, sebbene non edifichiamo la nostra fede su di essa. È stata giustamente definita “Un Miracolo in Pietra,” ed è encomiata come un’opera di Dio, non progettata da uomini, poiché sembra sotto ogni aspetto essere in perfetto accordo col piano di Dio come lo troviamo scritto nella Sua Parola; ed è questo che, fa nascere il nostro rispetto per essa.”

Come si può notare, benché Russell pensasse che la piramide fosse opera di Dio disse chiaramente che questa sua interpretazione personale non poteva essere considerata allo stesso livello degli insegnamenti biblici e la sua fede non doveva essere basata sulla piramide. Questo spiega perché troviamo questa sua trattazione soltanto negli Studi delle Scritture e non in tutti gli altri sui scritti. In più, leggendo l’intero capitolo che egli dedicò alla grande piramide, non possiamo non notare che per Russell la cronologia era basta sulla Bibbia e non sulla piramide come vorrebbero insinuare alcuni oppositori. A pagina 315 del terzo volume degli Studi delle Scritture Russell scrisse:

“The Great Pyramid, however, proves to be a storehouse of important truth–scientific, historic and prophetic–and its testimony is found to be in perfect accord with the Bible…”

Traduzione:

“Comunque, la Grande Piramide dimostra essere una miniera importante di verità – scientifica, storica e profetica – e la sua testimonianza risulta essere in perfetta armonia con la Bibbia…”

Russell semplicemente, anche se a torto, considerava la piramide come conferma alla cronologia biblica e non viceversa o come base per i suoi studi. Questo spiega perché disse che “la sua testimonianza risulta essere in perfetta armonia con la Bibbia.”


Affermare che la Piramide fosse un insegnamento fondamentale di Russell è pertanto erroneo e fuorviante.


L’insegnamento della Piramide venne abbandonato nel 1928. (Vedi “La Torre di Guardia” inglese del 15 novembre e 1° dicembre 1928) Se i critici avessero ragione dovremmo trovare fino a quella data l’insegnamento della Piramide reiterato come fondamentale.


Il libro L’Arpa di Dio, del 1920, a pag. 190 par. 17 cita la Grande Piramide ma notate in che modo:

“Di nuovo l’apostolo paragona l’insieme del Cristo come ad una pietra viva… Negli edifici terreni non vi è una pietra del capo del cantone, ma in questo edificio di Dio vi è una pietra del capo del cantone che è Gesù Cristo. La pietra che sta in cima, o la principale pietra d’angolo di una piramide, è essa stessa una piramide perfetta. Gli altri membri del corpo, allora, debbono essere costruiti in Cristo per conformarsi a quella principale pietra del cantone, il che è illustrato dalla grande piramide in Egitto – Vedi Isaia 19:19”

La Piramide viene citata ma come illustrazione di una realtà spirituale, l’edificazione della chiesa in Cristo.


Qualche oppositore, ha detto pure che se Russell fosse ancora in vita sarebbe disassociato dai testimoni di Geova attuali per le sue idee. È vera questa ipotesi? Leggiamo quanto scrisse lui stesso sull’argomento:

“Non ho mai preteso di essere infallibile. Non mi attendo di essere infallibile finché per grazia del Signore prenderò parte alla prima risurrezione…non c’è alcuna base per credere che qualcun altro oltre gli apostoli sia stato sostenuto così miracolosamente dal potere di Dio come lo sono stati quei dodici, o che la Parola di Dio ci autorizzi a ritenere che le parole e gli scritti di altri siano al di sopra o non abbiano bisogno della verifica e del sostegno delle Scritture.” (La Torre di Guardia 15 marzo 1906)

Russell sapeva che la conoscenza della verità non era completa. Era disposto a fare cambiamenti. Non abbiamo dubbi che li avrebbe fatti. Perché diciamo questo? Considerate i fatti.



Per esempio, nel 1874 circa, Russell incontrò l’avventista Nelson H. Barbour che riuscì a convincerlo che la presenza invisibile di Cristo fosse iniziata nel 1874. Benché Russell credeva a quello che Barbour insegnava, egli abbandonò in seguito la cronologia di Nelson quando si accorse dell’errore.



Un altro episodio che dimostrerebbe che Russell avrebbe sicuramente cambiato idea su altri intendimenti errati ,è il fatto che egli credeva che la restaurazione d’Israele si riferisse proprio agli ebrei naturali. Avrebbe cambiato idea su questo intendimento? Sicuramente! Che questa nostra tesi fosse corretta fu confermato nel 1949, quando lo Stato di Israele, costituito nazione e patria degli ebrei, diventò membro delle Nazioni Unite, dimostrando così di confidare, non in Dio, ma nelle nazioni politiche del mondo continuando a rigettare Gesù come Messia promesso da Dio. Di fronte all’evidenza non abbiamo alcun dubbio che Russell avrebbe sicuramente abbandonato quell’insegnamento. Per cui, riteniamo che se Russell fosse ancora in vita avrebbe egli stesso abbandonato le sue idee personali sulla Piramide in quanto non in armonia con la parola di Dio.

La tomba di Russell


L’affermazione secondo cui Russell avrebbe espresso il desiderio di essere seppellito sotto un monumento a forma di piramide è totalmente infondata. La lapide, dove è sepolto Russell, si trova infatti ad una decina di metri da questo monumento che fu eretto dai suoi compagni d’opera anni dopo la sua morte. Russell non è dunque sepolto sotto questa piramide ed è evidente che non poté disporre la sua sepoltura in quel luogo.

Secondo altri, Russell sarebbe sepolto in un cimitero massonico. Anche queste voci sono prive di ogni base, il terreno in cui Russell fu sepolto nel cimitero di Allegheny era infatti nel tratto di proprietà della Betel e la loggia massonica, che ora si trova poco distante dal cimitero, è stata costruita in tempi molto recenti e non può avere nessuna attinenza con il fatto che Russell avesse scelto di farsi seppellire in quel cimitero.

Comunque la prova più evidente del fatto che Russell non fosse un massone la si può dedurre dai suoi stessi insegnamenti. Nella religione dei Testimoni di Geova infatti non ci sono né riti né gradi di iniziazione, non c’è una speciale conoscenza occulta ma le informazioni spirituali sono ugualmente disponibili a tutti i membri della congregazione.

Segue una tabella comparativa di alcuni insegnamenti massonici messi a confronto con gli insegnamenti di Russell.

Crediamo che questa breve panoramica basti a smentire ogni accusa di somiglianza tra gli insegnamenti di Russell e la Massoneria.


A proposito della massoneria lo stesso Russell nella Torre di Guardia del 15 giugno 1895 ebbe a dire:

“Per quanto possiamo giudicare c’è nei riti di questo ordine – e di alcuni altri – una certa dose di ritualità profana e di parata, che gli adepti non capiscono ma che in molti casi serve a soddisfare l’inclinazione naturale verso il rito, e pertanto distoglie i membri dall’autentico rito dove si adora Dio in spirito e verità attraverso l’unico vero Mediatore e Gran Maestro, Gesù Cristo”.

Russell dunque, considerava la massoneria come un movimento che in qualche misura distoglieva dagli interessi spirituali.

Linguaggio e simboli massonici


Il fatto che Russell non fosse estraneo al linguaggio e alla simbologia massonica non significa che ne facesse personalmente parte, dobbiamo infatti ricordare che, a differenza dell’Europa, negli Stati Uniti l’affiliazione alla massoneria, specialmente nell’ambiente commerciale di Pittsburgh, era molto diffusa.


Se i simboli usati da Russell non erano di sicura origine massonica (ma alcuni d’essi usati anche dai massoni) da dove trasse Russell i simboli che in origine erano impiegati per decorare le pubblicazioni dei Testimoni di Geova?


Come abbiamo visto, simboli come la croce e la corona, erano (e sono) piuttosto comuni nell’ambiente evangelico americano. Sembra che Russell e altri che li impiegarono si siano ispirati ad alcuni passi biblici:

  1. “Siamo coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati” (Romani 8:17)

  2. “se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Marco 8:34 CEI)

La combinazione delle due cose, associata a “la corona della vita” (Rivelazione 2:10), diede origine al simbolo della croce e della corona. Addizionalmente fu aggiunta la palma che, come mostrano le scritture, rappresenta la nostra vittoria cristiana. Tutti simboli, pur usati anche dai massoni e dalle confessioni evangeliche protestanti, in realtà si trovano nella Bibbia.


Il cosiddetto simbolo del “disco solare” compare invece sulla copertina di alcuni libri dal 1911 in poi. Questo, per gli oppositori, sarebbe la prova della connessione di Russell con l ́occultismo anche se la sua vita e il suo insegnamento proverebbero il contrario.


In realtà il “disco alato” non è un simbolo propriamente occultista, ma anche questo fu tratto dalla Bibbia. Infatti in Malachia 4:2 viene detto: “certamente rifulgerà il sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali”.


Questo simbolo era molto comune ed utilizzato da Russell all’inizio del XX secolo come semplice decorazione. Si trovava anche sul marchio di certe automobili. Sostituendo il sole alato alla lampada, che si trovava in origine in copertina, Russell voleva semplicemente simboleggiare la luce della verità che doveva risplendere nelle tenebre spirituali in armonia con la scrittura di Malachia 4:2.


Russell infatti, pensava che Cristo sarebbe tornato e che questo avrebbe adempiuto la profezia di Malachia: il sole della giustizia stava sorgendo. I suoi viaggi in Egitto fornirono l’elemento iconografico per raffigurare questo concetto. Come si può vedere tutti questi simboli erano tratti dalla Bibbia e quindi, non avevano niente a che fare con la massoneria, la teosofia o l’occultismo.


L’opinione di uno studioso


Massimo Introvigne ha curato un libro dal titolo Massoneria e religioni, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1994 in cui Ernesto Zucchini [7] esamina le cosiddette prove sulle influenze massoniche nella formazione di Charles Taze Russell. Questo studio è interessante non solo per il suo equilibrio ma anche perché secondo i nostri critici sarebbe la prova provata che Charles Taze Russell era massone. Compare persino in un sito notoriamente critico verso i testimoni di Geova il quale presenta l’articolo con queste parole:

“Una interessante analisi dei rapporti che sarebbero intercorsi tra il fondatore dei testimoni di Geova e la massoneria.”

Ebbene cosa scrive Zucchini circa le cosiddette prove di affiliazione massonica portate dallo Springmeier? Riportiamo schematicamente le tesi dello Springmeier e le osservazioni di Zucchini immediatamente dopo.

Caratteristiche ed insegnamenti massonici Caratteristiche ed insegnamenti di Russell

La Massoneria è un’istituzione esoterica a carattere cosmopolita e iniziatica. Si definisce laica, liberale e priva da ogni forma di fideismo e rifiuta categoricamente di essere definita una religione. Ogni massone può avere la sua opinione personale sia essa politica o religiosa o di altra natura.

Russell formò un gruppo di studenti biblici a carattere religioso e non laico. Egli era convinto del l’esistenza di una sola verità. ‘Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio ’.- Efesini 4:4-6

L’obiettivo ultimo della Massoneria è la conoscenza dell’uomo. L’obbiettivo ultimo dell’insegnamento di Russell è la conoscenza di Dio e della sua parola la Bibbia.

La Massoneria non fa nessun'opera di evangelizzazione o di proselitismo Russell era un instancabile evangelizzatore della buona notizia seguendo l’esempio del Signore Gesù. Tant’è vero che Russell morì su un treno a Pampa, nel Texas, il 31 ottobre 1916 mentre compiva un giro di predicazione.

Per poter entrare nella massoneria si doveva essere raccomandati da un certo numero di Massoni. Inoltre, non chiunque può far parte della massoneria, nessuna persona che ha dei precedenti penali può far parte della massoneria. Per diventare uno studente biblico Russell invitava ogni sorta di persone: poveri e ricchi, istruiti e illetterati, criminali e prostitute, bianchi e neri, maschi e femmine etc. Non era richiesta nessuna raccomandazione e non si faceva distinzione di classe.

La Massoneria chiede una tassa annuale ai propri aderenti. Russell proibì la colletta a tutte le adunanze e confidò nelle contribuzioni non sollecitate per continuare l’opera anche dopo aver esaurito il suo proprio denaro.

La Massoneria ha un concetto relativo della verità. Russell insegnava invece che la verità (in materia religiosa) può essere compresa solo dalla Bibbia.

Nella Massoneria si ricorre a pratiche o cerimonie rituali. Le adunanze erano, e lo sono tutt’ora, molto semplici, senza alcun rito.

Le logge Massoniche non sono aperte al pubblico. Sia ai giorni di Russell che nelle attuali sale del Regno, le adunanze bibliche sono aperte al pubblico e vengono invitate ogni sorta di persone. Russell annunciava le adunanze perfino su giornali nazionali e locali a differenza della Massoneria.

tr:nth-child(even) { background-color: #D6EEEE; } La maggioranza delle logge massoniche è al maschile. Nessun massone può avere meno di 25 anni. Russell insegnava che sia donne che uomini, adulti e bambini, giovani e anziani potevano battezzarsi e diventare dei veri cristiani.

Nella massoneria non esistono pastori. Russell era conosciuto come pastore. (Il termine pastore non è usato dalla massoneria anche se alcun pastori protestanti e cattolici sono massoni.)

Molti membri della Massoneria sono presenti in ogni schieramento politico e religioso, anche in posizioni di vertice. Russell, come gli attuali testimoni di Geova, era apolitico.

La Massoneria adotta segni e parole d’identificazione che sono usati come prove formali di appartenenza a qualche Ordine. Russell, come gli attuali testimoni di Geova, non usava nessun segno di identificazione.

La Massoneria non è favorevole a discutere i suoi segreti con gli altri in quanto gli aderenti hanno giurato di non farlo. Russell, come gli attuali testimoni di Geova, condivideva tutto ciò che imparava alle adunanze cristiane con altri.

L’interno delle Logge massoniche devono essere costruite in modo molto particolare. Devono essere sempre rettangolari con i lati corti uno a Ovest l’altro a Est. L’ingresso è proceduto da un’anticamera chiamato “atrio” o “corridoio dei passi perduti” e se avesseuna finestre da cui il vicinato potrebbe scorgere l’interno, essa debba essere sbarrata, lo stesso dicasi dell’acustica. Nessuna persona dall’esterno dovrebbe mai ascoltare ciò che avviene all’interno. Perfino le sedie devono essere disposte in modo particolare guardando sempre al centro della loggia. Ci sono tantissimi altri particolari che sarebbe interessante descriverli ma credi amo sia sufficiente capire la complessità di una struttura massonica. Gli Studenti Biblici ai tempi di Russell, come gli attuali testimoni di Geova, si radunavano in sale molto semplici senza arredi o decorazioni particolari.

Nella massoneria esistono riti o cerimonie di iniziazione molto elaborate con abiti particolarmente significativi per l’iniziato. Queste cerimonie sono molto complesse e spesso circondate da segretezza. Spesso richiedono l’uso di diverse sale. Ogni grado massonico ha i suoi pranzi. Del 28° grado, Cavaliere del Sole Principe Adepto, si imparano le “scienze occulte” o la “fantasmagoria”. L’iniziazion e del 30° grado comprende anche una gita in un sotterraneo, dove il aspirante trova un sarcofago sul quale si trovano tre teschi. Al suo in terno si trova un vestito da crociato. Esistono tantissimi altri riti molto particolari, ma quanto detto finora serve soltanto per illustrare la complessità delle cerimonie. Un massone “in sonno”, vale a dire non più attivo, raccontò così la sua iniziazione ad un giornale. Come gli attuali testimoni di Geova, per il battesimo dei singoli fedeli e nelle nomine di servitori di ministero e anziani, Russell seguiva la Bibbia senza ricorrere a cerimonie o riti particolari. Non esistono gradi. Tutti quanti imparano sempre lo stesso materiale biblico e tutte le persone interessate potevano assistere.

  1. Charles Taze Russell era affiliato alla massoneria

“La questione della appartenenza massonica di questo o quel personaggio storico si presenta quasi sempre con caratteristiche ambigue e infide. Non è difficile falsificare documenti e patenti. Per il momento la documentazione che Fritz Springmeier ha fornito non è sufficiente a risolvere in modo definitivo la questione.”

  1. Charles Taze Russell si è servito di un linguaggio massonico nei suoi sermoni

“Charles Taze Russell si serviva del linguaggio massonico con una certa dovizia di particolari e precisione. Da questa circostanza, peraltro, non si devono trarre conclusioni affrettate...nel sermone che ho citato Charles Taze Russell si serve della forma massonica – che indubbiamente mostra di conoscere bene – per far passare un contenuto diverso, di cui afferma reiteratamente la superiorità rispetto a quanto i suoi contemporanei potevano apprendere frequentando la massoneria.”

  1. “Charles Taze Russell si è servito di simboli massonici”

  • Croce e corona

“Springmeier e altri autori anti-geovisti si dimenticano però di precisare che, nonostante la sua origine massonica (e il ruolo di Charles Taze Russell nella sua diffusione) si tratta di un simbolo che con il significato di “crociata cristiana” ha acquisito nel nostro secolo una diffusione negli Stati Uniti anche in ambienti protestanti evangelici, ostili sia ai massoni che ai testimoni di Geova. Viene per esempio riprodotto sull’”anello dell’Alleanza” proposto ai protestanti evangelici come segno di identificazione . Naturalmente gli attuali testimoni di Geova non lo usano più, perché – a differenza del pastore Russell – non riconoscono più la croce come simbolo di Gesù Cristo: insegnano che Gesù morì su un palo di tortura e che la croce è un simbolo pagano.”

  • Sole alato

“L’origine del simbolo è evidentemente orientale ed egiziana, e il pastore poteva averlo visto nei suoi viaggi in Egitto...Non si tratta evidentemente di un simbolo soltanto massonico, ma era certamente un simbolo popolare nella massoneria.

  • Piramide

“Il tema della Grande Piramide non indica univocamente una relazione con la massoneria, perché nell’Ottocento era largamente diffuso in un’ampia letteratura esoterica, sia massonica che non massonica.

  1. Il tema della necessità di conoscere un nome di Dio, che è Geova, per salvarsi è un tema massonico

“L’Arco Reale esisteva da cento anni quando Charles Taze Russell fondò gli Studenti Biblici, e pertanto egli potrebbe avere semplicemente derivato l’idea dell’importanza centrale del “nome” di Dio e la stessa enfasi del nome Geova dalla massoneria. Questa conclusione è plausibile, anche se non è ovvia. Infatti anche nel protestantesimo evangelico anglo-americano – non tutto filo-massonico, anzi in parte anti-massonico – verso la metà dell’Ottocento teologi come Alexander MacWhorter e Frederick Leonard Chappell avevano reso popolare la tesi che Dio ha un nome che deve essere usato per salvarsi.”

  1. In certe epoche della loro storia gli Studenti Biblici – e i loro successori, i testimoni di Geova – si sono mostrati alleati della massoneria

“È difficile vedere qui più di un tentativo di alleanza tattica perché si tratta della stessa epoca in cui – lontani dalla moderazione di Charles Taze Russell – indagando Come ha avuto origine la Massoneria? i testimoni di Geova concludevano che “è nata dal Demonio” (24). Si afferma pure che la massoneria avrebbe favorito le missioni dei testimoni di Geova in chiave anticattolica. Le prove portate non sembrano decisive: si tratterebbe in ogni caso di una strategia di carattere generale favorevole a proposte “alternative” rispetto alla Chiesa cattolica, non di una promozione speciale dei testimoni di Geova”

CONCLUSIONI DELL’AUTORE

  1. “Charles Taze Russell dimostrava di avere eccellenti informazioni sul linguaggio e i simboli massonici: se non era massone (il contrario resta da dimostrare) aveva evidentemente frequentato un ambiente dove la massoneria era diffusa e comune.”

  2. “Alcune idee e simboli...sono comuni agli Studenti Biblici e alla massoneria del loro tempo. Si ritrovano però anche in altri ambienti. Quando li troviamo presso Russell non possiamo immediatamente concludere che sono di derivazione massonica, ma – soprattutto per la teoria cruciale del nome di Dio – la tesi di un influsso massonico è plausibile.”

  3. “La discussione sui rapporti fra le origini dei testimoni di Geova e la massoneria è importante perché mostra come i testimoni di Geova non siano un fenomeno assolutamente unico, nuovo, inaudito: fanno parte (come la massoneria) dell’ambiente della “nuova religiosità” e da questo ambiente hanno attinto idee, argomenti, simboli.”

  4. “Il ruolo della massoneria fra le possibili fonti del materiale rielaborato da Charles Taze Russell per creare il primo abbozzo del Geovismo (che nella sua forma attuale nascerà solo con Joseph F. Rutherford) non è stato – probabilmente – irrilevante, ma non deve essere esagerato. Il pastore Russell ha infatti trovato nell’ambiente della “nuova religiosità” dell’epoca – un ambiente su cui esercitava la sua influenza anche la massoneria – un linguaggio, dei temi e dei simboli, che ha però utilizzato creativamente al servizio di un progetto certamente diverso da quello massonico.”

Come potete vedere, Zucchini prende le distanze dal livore e dal dogmatismo del De Ruiter e di Springmeier come pure dalle certezze di alcuni critici che su Internet utilizzano (secondo noi non avendolo letto per nulla) proprio questo articolo. Lo studioso conferma che alcuni simboli sono anche massonici ma non erano un’esclusiva della massoneria all’epoca del Pastore Russell.


C’è comunque una frase della conclusione dello Zucchini che ci lasciava perplessi:

“Charles Taze Russell dimostrava di avere eccellenti informazioni sul linguaggio e i simboli massonici: se non era massone (il contrario resta da dimostrare) aveva evidentemente frequentato un ambiente dove la massoneria era diffusa e comune”

Secondo qualcuno sarebbe la dimostrazione che Russell era massone. Abbiamo chiesto il senso da dare a questa conclusione di Zucchini direttamente a Massimo Introvigne, curatore dell’opera. Egli ci ha risposto:

“Essendo stato l’editor di quel libro, confermo che il senso è: non ci sono prove che Russell fosse massone (né, naturalmente, che non lo fosse)“

Il senso è chiaro: le prove presentate non sono conclusive e quindi non si può affermare nulla con certezza.

Conclusione


Benché Russell conoscesse l’ambiente massonico del suo tempo, come d’altronde non fu estraneo all’ambiente avventista, non si può affermare che fosse affiliato alla massoneria né tanto meno che ne condividesse gli ideali, le finalità o i simboli.


In un discorso pronunciato ad un uditorio massonico a San Francisco nel 1913 Russell fece un uso positivo dell’immaginario massonico dicendo:

“Adesso io sono un libero e accettato massone. Io spero che tutti lo siano. Ma non proprio nello stile della nostra frammassoneria“. Egli inoltre sviluppò questo concetto: “I veri credenti nella Bibbia possono o non possono appartenere alla fratellanza massonica, ma essi sono tutti massoni al più alto grado, poiché essi sono esseri modellati, cesellati e raffinati dall’Onnipotente per essere usati come pietre viventi nel Tempio Costruito senza Mani. Essi sono liberi dal peccato e di conseguenza accettati dal Dio dei Cieli come pietre adatte per il Tempio celeste”.

Dopo questo discorso Russell specificò molto chiaramente: “Io non sono mai stato massone”. Quelli che pretendono che Russell fosse un massone citano questo discorso fuori dal suo contesto e senza tener conto del linguaggio retorico e figurato.


Il Pastore Russell non fece altro che applicare il principio di 1 Corinti 9:20-23:

“E così ai giudei divenni come un giudeo, per guadagnare i giudei; a quelli sotto la legge divenni come sotto la legge, benché io stesso non sia sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge. A quelli senza legge divenni come senza legge, benché io non sia senza legge verso Dio, ma sotto la legge verso Cristo, per guadagnare quelli senza legge. Ai deboli divenni debole, per guadagnare i deboli. Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni. Ma faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri.“

Anche oggi, molti testimoni di Geova, in alcuni campi particolari (come per esempio nel campo arabo musulmano), durante l’opera di evangelizzazione alcuni presentano il messaggio biblico con un linguaggio che sia il più possibile comprensibile a coloro che sono musulmani. Per esempio, quando qualche musulmano chiede ai testimoni di Geova la domanda: Di che religioni siete? Alcuni rispondono dicendo di essere dei veri “musulmani”. Quando parlano del Signore Gesù, usano titoli come “il profeta Gesù”, “figlio di Maria”, “il Messaggero di Allah” e non usano titoli come “il figlio di Dio”, “il primogenito”, “il Signore”, etc. Questo tipo di linguaggio è usato non solo dai testimoni di Geova ma anche da molti cattolici e protestanti che vivono in paesi arabi.


Quando i testimoni di Geova si presentano come “veri musulmani” non intendono certo dire che essi sono musulmani nel senso islamico della parola, gli stessi musulmani capiscono il linguaggio figurativo e concludono che questi evangelizzatori non appartengono all’Islam. Questo perché, (come ben sanno i musulmani) la parola musulmano in arabo significa “sottomesso a Dio”, e i testimoni di Geova sono sottomessi (in arabo “muslim”, plurale “muslimun”) a Dio (in arabo Allah).


Lo stesso dicasi di Russell, egli usò quel linguaggio in presenza di alcuni massoni. Quando diceva di essere un massone non intendeva di esserlo ma alludeva la fatto che ai massoni è cara la fratellanza mondiale e che essi desiderano essere utili per la società. Un fatto molto interessante è che quel linguaggio lo si trova soltanto in quel sermone. Questo rafforza la nostra tesi che il linguaggio usato era figurativo. Possiamo fargliene una colpa se il suo desiderio di “gettare ponti” con tutti per condividere con loro la Buona Notizia è stato malamente interpretato?


È evidente che le accuse mosse a Russell hanno lo scopo di trasferire scorrettamente tutto ciò che di negativo comunemente si pensa della massoneria sui di Lui e di conseguenza sui testimoni di Geova. Ma come è stato dimostrato: non vi sono prove che Russell sia mai stato affiliato alla massoneria.


Circa la relazione fra Russell e la massoneria, Massimo Introvigne scrive nel suo libro I Testimoni di Geova: già e non ancora, Elledici, 2002, a pag. 4:

“E’ appena il caso di osservare che anche i riferimenti alla massoneria e al linguaggio massonico in sermoni di Russell non sono indizi di improbabili collegamenti esoterici (sospettati da qualche oppositore), ma semplice uso di un linguaggio con cui migliaia di protestanti americani avevano familiarità”. A pag. 43 seguita: “La dirigenza vieta peraltro ai Testimoni di Geova l’affiliazione alle organizzazioni massoniche“.

Inoltre, risulta completamente destituita di fondamento l’accusa secondo cui i testimoni di Geova attuali abbiano simpatie per la massoneria (o addirittura che gli attuali membri del Corpo Direttivo [o alcuni di loro] siano massoni). I nostri detrattori setacciano pubblicazioni più o meno recenti per sostenere tale affermazione. Spesso citano un articolo della rivista Svegliatevi! del 22 settembre 1958 pag.5-9 come prova di una affiliazione alla massoneria da parte del presidente della Watch Tower di allora, Nathan H.Knorr, e quindi di una prosecuzione nel rapporto con la massoneria da parte dei dirigenti dei testimoni di Geova.


A tutti costoro suggeriamo di leggere per intero l’articolo della rivista il quale conclude dicendo:

“Veramente, sotto moltissimi aspetti, il contrasto fra il Cristianesimo biblico e la massoneria potrebbe difficilmente essere maggiore”.

La Redazione di TdGonline

———-

NOTE:

[1] Serge Hutin, La frammassoneria, in “Storia delle Religioni” a cura di Henri-Charles Puech, Laterza, Bari 1977

[2] http://freemasonry.bcy.ca/anti-masonry/anti-masonry03.html#mason

[3] Fritz Springmeier, Bloodline of the Illuminati, Ambassador House, Westminster Colorado 1999

[4] Robin de Ruiter, De verborgen macht achter de Jehovah’s Getuigen, Gideon, Hoornaar 2001

[5] Edith Starr Miller, Occult Theocrasy, Published posthumously for private circulation only. Published under the auspices of the International league for historical research. Reprint by Hawthorne, Cal[if.], Christian Book Club of America 1968

[6] ibid. p. 539

[7] Ernesto Zucchini, nato a Piacenza il 15 novembre 1946. Si è specializzato nella problematica scientifica e pastorale relativa ai Testimoni di Geova; ha pubblicato, sul tema, Sintesi dell’ideologia della setta dei Testimoni di Geova (Krinon, Caltanissetta 1986), ed è stato fra i fondatori del GRIS, il Gruppo di Ricerca e di Informazione sulle Sette, di cui è tuttora consigliere nazionale.