Charles Taze Russell e la teoria dell'evoluzione

Nonostante il grande fiorire di teorie scientifiche che cercano di spiegare l’inizio della vita secondo canoni evoluzionistici teistici, i Testimoni di Geova si attengono da sempre alle semplici parole della Bibbia secondo cui animali e piante sono stati creati “secondo la loro specie” e l’uomo è stato creato direttamente da Dio a “sua immagine e somiglianza”. – Genesi 1:11, 21, 24, 26- 28.


Sì! I Testimoni di Geova credono fermamente nella creazione.


Sin dall’inizio della loro storia moderna si sono attenuti all’idea biblica secondo cui Geova Dio avrebbe creato ogni cosa senza ricorrere a nessuna evoluzione. Charles T. Russell nel primo volume Studi sulle Scritture (chiamato Il Divin Piano dell’età) dichiarò:

Abbiamo dunque il diritto di affermare che l’esistenza di un Creatore intelligente è una verità chiaramente dimostrata, la cui prova trovasi dovunque intorno a noi: sì, anche al di dentro di noi. (pag. 37)

Circa la teoria darwiniana dell’evoluzione dichiarò:

Una tale teoria manca di qualsiasi prova poiché, tutto intorno a noi, vediamo che le diverse specie di creature sono di nature fisse, senza che si sviluppino in nature più elevate; e quand’anche fautori di quella teoria ne abbiano tentata la prova varie volte, non possono vantarsi di essere riusciti né nella mescolanza delle diverse specie, né nella produzione di una varietà fissa. (pag. 34)

Circa la fissità delle specie, secondo il testo di Genesi 1:11, 21, 24, egli scrisse:

Ricerche accurate provano che varietà differenti della medesima specie possono ben prodursi, ma che la mescolanza delle diverse specie è impossibile, come pure produrre l’una fuori dell’altra (pag. 35).

Concludendo le sue osservazioni sull’evoluzione Russell scrisse:

Concludiamo dunque che quella teoria [dell’evoluzione] è contraria tanto alla ragione umana quanto alla Bibbia se essa pretende che esseri intelligenti siano stati creati da una potenza destituita d’intelligenza. – Il Divin Piano dell’età pag. 35.

I Testimoni di Geova si attengono fino ad oggi alla stessa idea biblica espressa da C. T. Russell. Nel corso del tempo hanno pubblicato libri e articoli nelle loro riviste a difesa della creazione. Alla luce di questo stupisce leggere affermazioni secondo cui Russell e gli studenti biblici (Testimoni di Geova) della fine dell’ottocento e inizi del novecento fossero «evoluzionisti teisti». Chi fa queste affermazioni prende in esame alcune righe che compaiono in vecchi libri come The New Creation sottolineando il presunto carattere «possibilista» in senso evoluzionistico.


Certo che se così fosse ci sarebbe una palese contraddizione non solo tra i Testimoni di Geova attuali e Charles Taze Russell ma tra Russell e se stesso. Infatti, come potrebbe egli dire nel primo volume Studi sulle Scritture che “la mescolanza delle diverse specie è impossibile, come pure produrre l’una fuori dell’altra” (pag. 35) e poi dire una cosa opposta in un altro testo della stessa serie? È evidente che le parole del libro The New Creation avevano per chi scriveva e chi leggeva, un senso diverso da quello che i nostri critici, volutamente o senza accorgersene, occultano.


Leggiamo insieme le parole incriminate:

Non contendiamo la pretesa del primato della Scrittura. La Bibbia non asserisce che Dio creò separatamente e singolarmente i generi di miriadi di pesci e rettili; ma semplicemente che l’influenza divina, o lo spirito, sovrastava, e con scopo divino, il mare che produsse sue creature di vario genere. I mutamenti non vengono dichiarati – una specie può, in condizioni differenti, svilupparsi in un’altra, o dallo stesso protoplasma originale differenti ordini di creature possono essersi sviluppate in condizioni differenti. Nessun uomo può saperlo ed è poco saggio essere dogmatici. Non è da noi contestare che anche il protoplasma del limo paleozoico non può essere venuto all’esistenza attraverso l’azione chimica delle acque del mare altamente mineralizzate. Ciò che possiamo affermare è che tutti vennero come conseguenza dell’intenzione e disposizione divina, e, quindi, erano creazioni divine, qualunque fossero i canali ed i mezzi impiegati. – pagg. 35, 36.

Può sembrare di aver letto una spiegazione evoluzionista-teista ma non è così. È evidente che Russell credeva fermamente nella creazione diretta da parte di Dio. Ma al tempo in cui scriveva circolavano studi scientifici che affermavano la formazione della vita in una sorta di «melma protozoica». Non c’erano studi scientifici contrari e Russell non voleva (e non poteva) entrare in un campo dove le cose non erano ancora chiare. Infatti dice “nessun uomo può saperlo ed è poco saggio essere dogmatici”. Circa l’idea del «limo paleozoico», non essendoci argomenti apparentemente contrari, Russell dice in pratica:

potrebbe essere oppure potrebbe non essere. Noi non lo sappiamo. L’unica cosa che sappiamo è che “tutti vennero come conseguenza dell’intenzione e disposizione divina e, quindi erano creazioni divine, qualunque fossero i canali ed i mezzi impiegati.

Altro che evoluzione! Russell credeva fermamente nella creazione.


Tra l’altro possiamo dire che questo schema non si discosta molto da ciò che credono attualmente i Testimoni di Geova. Essi non sostengono che Dio abbia creato l’ampia varietà di specie esistenti contemporaneamente ma che probabilmente (non possiamo essere dogmatici neppure noi) Dio ha creato le specie principali e poi da queste si sono prodotte le diverse varietà esistenti. Leggiamo cosa dice l’Enciclopedia Biblica Perspicacia (edita dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova) alla voce “Specie”:

Anche se le “specie” create potevano essere solo alcune centinaia, sulla terra esiste un numero molto più grande di varietà di animali e piante. La ricerca moderna ha indicato che centinaia di migliaia di piante diverse appartengono alla stessa famiglia. Similmente nel regno animale esistono molte varietà di felini, tutti appartenenti a una stessa famiglia o “specie”, i felidi. Lo stesso avviene fra gli uomini, i bovini e i canidi, consentendo grande diversità entro ciascuna “specie”. Ma rimane il fatto che per quante varietà ci siano in ciascuna famiglia, nessuna di queste “specie” può mischiarsi geneticamente.

Secondo quanto credono ancora oggi i Testimoni di Geova Dio ha creato poche specie principali che poi, grazie alla «deriva genetica», hanno prodotto la grande varietà oggi esistente. Ma tale deriva (e questo ci preme sottolinearlo perché è la differenza maggiore tra creazione ed evoluzione) avviene all’interno della stessa specie.


In questo articolo non vogliamo trattare estesamente la correttezza di tale posizione. Desideriamo unicamente far risaltare che Charles Taze Russell non era certo evoluzionista e pertanto non vi è alcuna contraddizione tra il suo pensiero e quello degli odierni Testimoni di Geova. Nel libro The New Creation Russell scrisse:

Se la teoria dell’evoluzione è vera, la Bibbia è falsa dalla Genesi alla Rivelazione. Se la Bibbia è vera, come noi sosteniamo, la teoria dell’Evoluzione è totalmente falsa in tutte le sue deduzioni che riguardano l’uomo.

Ma che dire degli animali? Nel Divin Piano dell’età per sottolineare l’illogicità dell’evoluzione dichiarò:

L’evoluzione sarebbe ancora un fatto oggidì, e noi vedremmo intorno a noi dei pesci trasformarsi in uccelli e delle scimmie diventare uomini. (pag. 35)

Nessuno sconto e nessun ammiccamento all’evoluzione.


Ma come intendere le espressioni, effettivamente curiose, circa la possibilità dello sviluppo della vita in un «brodo primordiale» e dello sviluppo delle varie specie all’interno di tale «brodo» (se pur in maniera guidata da Dio)? Non è questa la prova che Russell era evoluzionista-teista? No. Leggiamo con attenzione il libro The New Creation:

Qui, di nuovo, non abbiamo bisogno di contestare inutilmente gli Evoluzionisti. Noi riconosceremo che, se Dio scelse, potrebbe aver portato all’esistenza tutte le diverse specie di vita facendole sviluppare l’una dall’altra, o potrebbe aver sviluppato ogni specie separatamente dall’originale melma protozoica. Noi non sappiamo quale metodo adottò ... Qualunque via Dio scelse ... [Egli] fissò le specie animali, ciascuno “secondo la propria specie” in modo che non potessero cambiare. (pag. 36-37)

Abbiamo riconosciuto la forma di linguaggio scelta? È come se dicesse: ci sono tante teorie su dove nacque la vita. Noi non possiamo né affermare né negare che avvenisse in un brodo primordiale, da lui chiamata melma protozoica. Né possiamo sapere come avvenisse la produzione della vita all’interno del brodo. Possiamo solo dire che qualunque via Dio scelse [per creare la vita] egli fissò le specie animali, ciascuno “secondo la loro specie”.


Russell, in sintesi, uomo dal carattere fermo ma docile, non vedeva la ragione di entrare in polemica con gli evoluzionisti su cose di cui non aveva competenza e su cui la Bibbia taceva. La Bibbia ci dice in effetti che la creazione avvenne per opera di Dio. Ma dove e in che modo non ce lo dice. Come ha manipolato Dio gli elementi chimici della terra per formare le diverse specie viventi? Non lo sappiamo. Sappiamo solo (e in questo Russell fu sempre coerente) che la Creazione avvenne ad opera di Dio e quindi lo schema evolutivo che esclude Dio e comprende il passaggio da una specie all’altra è errato.


È altresì vero che Russell usa il termine «evoluzione» per riferirsi allo sviluppo delle specie animali e vegetali (uomo escluso). Nel libro Il Divin Piano dell’età a proposito dello sviluppo delle specie vegetali e animali parlò di “legge di evoluzione a cui probabilmente fu sottoposto il resto della creazione” (pag. 35) Ma dobbiamo comprendere il linguaggio da lui adottato e non cadere in facili equivoci. Leggendo il contesto comprendiamo meglio il suo pensiero:

Per quanto ciascuna delle varie famiglie di piante o di animali sia suscettibile di miglioramenti o di degradazioni nessuna di esse può essere metamorfosata in altra specie o famiglia, né essere prodotta da esse (pag. 36)

Ci sembra evidente che quando Russell parlava di «evoluzione» delle piante e degli animali inferiori intendeva dire che era possibile che Dio avesse creato delle specie principali da cui si sarebbero «evolute» (oggi diremmo «sviluppate») tutte le varietà esistenti. La Torre di Guardia del 1/1/1978 a pag. 7 fa questo commento:

La struttura ereditaria degli organismi viventi include le variazioni possibili entro le specie fondamentali, ciò che rende la vita più interessante.

Esaminando personalmente i documenti dell’epoca abbiamo tratto l’impressione che più che accettare l’evoluzionismo almeno per le specie inferiori, Russell, nel desiderio di difendere la creazione diretta dell’uomo da parte di Dio e non entrare in polemica con gli evoluzionisti (che sembravano aver dimostrato inequivocabilmente il graduale sviluppo delle specie inferiori all’uomo da forme semplici a forme complesse) ammettesse che “evoluzioni in virtù di leggi divinamente stabilite, nelle quali i cambiamenti di cibo e di clima hanno esercitato una parte importante, possono aver continuato fino a che le specie che noi vediamo attualmente fossero stabilite, al di là delle quali qualsiasi cambiamento è impossibile, essendo, secondo ogni apparenza, stato raggiunto lo scopo finale del Creatore”. (Il Divin Piano dell’età pag. 36)


Ma attenzione: Russell non presenta tutto ciò come una verità Scritturale da difendere ma come una «teoria» (pag. 35) E in tutti gli articoli successivi in cui affrontò tale soggetto usò sempre il «se» e il «probabilmente».


Come mai questo atteggiamento prudente in un periodo in cui infuriava la polemica tra «creazionismo» ed «evoluzionismo»? Risultano forse false le parole della rivista Svegliatevi! del 22/10/1997 che dice:

I Testimoni di Geova hanno sempre difeso l’insegnamento di Cristo secondo cui Dio creò direttamente la prima coppia umana e li fece maschio e femmina. (Matteo 19:4; Genesi 1:27; 2:24)?

Per comprendere bene certe affermazioni di Russell dobbiamo conoscere bene il pensiero di Darwin sulla «variabilità» delle specie e il tipo di polemica che infuriava allora, che era del tutto diversa da quella che infuria oggi tra fondamentalisti creazionisti ed evoluzionisti. Dobbiamo anche comprendere che né Russell né Darwin conoscevano la genetica e quindi era impossibile per loro capire quanta influenza avesse tale componente nell’origine e nello sviluppo delle specie. Tant’è vero che Russell si limita ad osservare che ‘cibo ed ambiente’ possono provocare variazioni nelle specie inferiori.


Ancora una volta sottolineiamo l’estrema scorrettezza di chi giunge a conclusioni affrettate estrapolando citazioni senza tenere conto del contesto storico in cui vennero pronunciate.


Il «creazionismo», la dottrina secondo cui la provvidenza divina aveva creato la completa varietà di specie vegetali ed animali direttamente, venne messo in discussione in più modi nel periodo tra la rivoluzione francese e Darwin. Una cosa che saltava agli occhi di tutti era l’impossibilità che Dio avesse creato tutte le varietà di mucche, cavalli, cani, insetti e così via. Un assioma scientifico dell’epoca era che “gli organismi viventi sono in equilibrio con il loro ambiente, siccome l’ambiente cambia, debbono cambiare anch’essi, altrimenti sono condannati a scomparire”. (Pietro Omodeo, Introduzione all’Origine delle specie di Charles Darwin, Newton Compton, ed.1986, pag. 9)


Pertanto Russell, non volendo cadere nel ridicolo come certi creazionisti e non volendo fare polemiche nello spirito di 2 Timoteo 2:24, 25 preferì usare un linguaggio «possibilista» sostenendo che se le ricerche dimostrano che la vita si è formata da una «melma» o «limo» protozoico ciò è avvenuto per volere divino e Dio sarà stato capace di guidare le cose in vista della creazione delle specie differenti che secondo Russell (ci preme sottolinearlo) sono «fisse» ed «immutabili».


Ma noi abbiamo voluto fare di più. Per comprendere bene quale fosse il pensiero degli Studenti Biblici dell’epoca, abbiamo cercato le vecchie riviste che toccavano l’argomento Evoluzione/Creazione. Ciò che abbiamo trovato conferma la nostra conclusione. Russell non era né evoluzionista né creazionista: credeva nella Creazione.


La Torre di Guardia del Dicembre 1898 riportava un dibattito tra un ministro presbiteriano ed uno Studente Biblico sull’argomento evoluzione. Leggete voi stessi la dichiarazione dello Studente Biblico:

“... sì, sicuramente pochi evoluzionisti sono così estremisti [da credere che ogni cosa si sia sviluppata senza la guida di Dio – ndr] ma io le affermo che l’intera filosofia dell’evoluzione è contraria alle più elementari dichiarazioni sia del Vecchio che del Nuovo Testamento.”

Un’altra rivista, la Torre di Guardia del luglio 1911, riportava la seguente dichiarazione di uno scienziato:

“Questi germi che sono conosciuti da migliaia di anni e si riproducono con stupefacente velocità senza cambiamenti, senza evoluzione, senza sviluppi di qualsiasi sorta, sono chiaramente in opposizione alla teoria evoluzionistica.”

Ma ancora, per togliere ogni ombra di dubbio dalla mente dei nostri lettori, abbiamo contattato una attuale comunità dei Russelliti (gruppi religiosi noti per la loro letterale aderenza agli scritti di Russell).


Intervistato da un membro del team Testimoni di Geova Online, un Pastore di questa chiesa ha confermato al 100% la conformità del pensiero di Russell a quello degli attuali Testimoni di Geova in relazione alla teoria dell’Evoluzione. Ha sottolineato che questo, unitamente al condizionalismo e a qualche altro aspetto, è uno dei punti di contatto tra loro (che credono di essere i veri eredi spirituali del Pastore Russell) e i Testimoni di Geova.


Alla luce dei fatti sopraesposti, l’affermazione secondo cui Charles Taze Russell credesse in una sorta di teismo-evoluzionistico risulta destituita di fondamento. A questo riguardo ci preme fare una nota ironica. Se fosse vero che Russell e gli Studenti Biblici erano evoluzionisti teisti, si dovrebbero riscrivere i libri di storia della biologia moderna. Infatti, secondo i testi, fu negli anni 20 che si cominciò a delineare per la prima volta l’evoluzionismo teista ad opera di cattolici come il gesuita francese Teilhard de Chardin, mentre Russell scrisse alla fine dell’ottocento. Se avessero ragione i nostri critici, dovremmo correggere i libri di biologia e di scienza attribuendo il merito di tale «innovazione» al Pastore Russell. Un merito che in questo caso siamo orgogliosi di lasciare ai nostri detrattori.